Lutto

Salerno dice addio all’ingegnere Luigi Capone

Aveva guidato per anni il Circolo Canottieri Irno ed era il socio più anziano

SALERNO. L’ingegnere Luigi Capone, un uomo che ha vissuto da protagonista in vari ruoli, tra cui quello di dirigente del circolo Canottieri Irno, tanti decenni di storia sportiva salernitana, ha concluso la sua esistenza terrena, lasciando ricordi indelebili in quanti hanno avuto l’onore e il piacere di conoscerlo. Tanti aneddoti, una visione pionieristica e appassionata dello sport, con la sua auto – la Fulvia – sempre pronta a trainare carrelli porta-imbarcazioni o ad accompagnare alle gare i suoi canottieri, dagli anni Settanta fino alle imprese di Laura Schiavone, anch’essa legata alla pratica del canottaggio ad altissimi livelli e agli studi da ingegnere. Questi e molti altri i ricordi che l’hanno reso un po’ il “papà” di molti, severo ma buono, capace di elargire consigli, facendosi icona di valori e sani principi di lealtà, correttezza e rispetto dell’avversario, che è riuscito ad inculcare in intere generazioni di giovani. La tessera numero 17 ottenuta il 13 maggio 1940, lo ha reso il socio più anziano dei Canottieri Irno; una vita in “biancorosso”, prima atleta poi segretario e presidente nel quadriennio 1971-1975, ma anche presidente dei probiviri, tesoriere, revisore dei conti, direttore tecnico. A questi si aggiungono gli incarichi di presidente del Coni provinciale e del Comitato campano della Federazione canottaggio, consigliere della Federazione canoa e kayak, per due quadrienni consigliere nazionale della Fic, ma anche ruoli nell’atletica leggera, nella Federazione cronometristi. L’ingegnere Capone è stato un uomo di sport al servizio dello sport e, a riconoscimento della sua pluriennale attività, è giunta nel 1987 la Stella d’Oro Coni al merito sportivo. La sua ultima fatica, essendo geloso custode della memoria storica, il libro per “i 100 anni di passione (1910-2010)” del Circolo Canottieri Irno; poi sempre in prima fila nelle tradizionali festa dell’Atleta per onorare i campioni di casa e negli eventi clou del sodalizio biancorosso. Negli ultimi tempi, però, le 92 primavere dell’ingegner Capone erano diventate pesanti, perché accompagnate da acciacchi vari, così la presenza al club si era fatta sempre più sporadica. Nella notte tra domenica e lunedì, la dipartita che ha rattristato il circolo ora guidato da Alberto Gulletta.

Oggi alle 16.30, l’ultimo saluto nella chiesa del Sacro Cuore, in piazza Vittorio Veneto a Salerno.

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