IL CASO

Salerno, depresso per il voto: no al risarcimento

Il Tar boccia il ricorso di un maturando che aveva chiesto 100mila euro alla scuola per quel “36” ingiustificato

SALERNO - Sbaglia la prova orale della maturità e cade in depressione. Poi cita in giudizio, dinanzi ai giudici del Tar, la scuola perché – a suo dire - l’errata valutazione da parte della commissione d’esame gli ha provocato uno stato di disagio e ansia. Quindi avanza una proposta risarcitoria di circa 110mila euro. È il caso di uno studente salernitano che, nell’estate del 2013, ottenne il diploma, ma il voto attribuitogli lo ritenne un’ingiustizia. Ai giudici amministrativi di Salerno presentò, nel 2014, come prova anche il suo curriculum scolastico, orgoglioso della media del 7 e dell’8. Il ricorso, a distanza di anni, è stato però ritenuto infondato perché manca di un elemento di base: la responsabilità oggettiva della scuola.

Massimiliano Lanzotto

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