CASSE A RISCHIO

Salerno, decreto “salva bilancio”: più tasse contro il dissesto

Aumento dell’addizionale Irpef per evitare il default, il Governo è pronto all’ok. Nel 2020 chiusura con un rosso da 200 milioni

SALERNO - Potrebbe arrivare dal Governo e dal nuovo decreto Aiuti l’appiglio che può consentire di “salvare” il bilancio del Comune di Salerno che nel 2020 si è chiuso con un disavanzo di oltre 200 milioni di euro. Per riuscire nell’obiettivo, però, nelle casse di Palazzo Guerra non arriveranno risorse aggiuntive come accaduto, ad esempio, a grandi città come Napoli, Torino, Palermo e Reggio Calabria. Si dovranno invece studiare varie opzioni per razionalizzare la spesa, sfruttando anche la possibilità concessa di allargare le maglie dei tributi: fra le varie possibilità indicate, infatti, c’è anche quella di aumentare l’addizionale Irpef rispetto al tetto dell’otto per mille fissato a livello nazionale. Insomma un provvedimento che può aiutare le casse in affanno del Comune di Salerno ma che rischia di diventare un autentico salasso per i cittadini.

Come riporta “Il Sole 24 Ore”, infatti, a Salerno, il bilancio del 2020 si è chiuso con un disavanzo di 201,9 milioni, cioè 1.562 euro di debiti per ogni residente nella città d’Arechi. Una situazione condivisa da tanti altri capoluoghi di provincia in difficoltà. Ma, a differenza di quanto stabilito per le “metropoli” italiane per cui sono stati stanziati 2,67 miliardi in 20 anni, per i comuni come Salerno sarà consentito ai sindaci di fare da sé, allargando le maglie delle regole ordinarie. Per puntare al risanamento, dunque, accanto alla valorizzazione del patrimonio immobiliare, la riorganizzazione delle partecipate, obiettivi di spesa e investimenti, ci dovrebbe essere quello fiscale con la possibilità - già concessa alle quattro città maggiori - di far superare l'addizionale Irpef. «Aiutati se vuoi che il Governo ti aiuti», è il senso della misura nata dalla volontà di evitare che la ricerca di sostegni esterni spenga l’esigenza di cercare un rimedio strutturale alle difficoltà dei bilanci comunali. Guai che Salerno condivide anche con altri capoluoghi che hanno chiuso il loro rendiconto in rosso come Potenza, Chieti, Rieti, Vibo Valentia, Lecce, Catanzaro, Andria e Avellino al Sud e soltanto Alessandria a Nord. Nomi che ritornano e che si ripropongono nei censimenti di dissesti, pre dissesti e conti in deficit.

Ed è proprio su questo concetto e sulla complessiva “mala gestio” di questi anni delle casse di Palazzo Guerra che si scaglia il consigliere comunale capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano che, in una nota sottolinea come «spese folli, sprechi clamorosi e clientele hanno portato il Comune sul baratro del default». Il consigliere, ironizzando sullo slogan usato dall’amministrazione, “mai più ultimi”, rileva come in questa classifica la città d’Arechi abbia raggiunto un preoccupante primato. «Salerno è tra le città più indebitate d'Italia. Si è, dunque, alla ricerca di interventi statali che possano, come accaduto per Napoli, evitare il dissesto finanziario. Quindi, a quanto pare, saranno ancora una volta i salernitani, già oltremodo penalizzati e tartassati da una tassazione incresciosa, a pagare per la disastrosa gestione di un sistema di potere che ha tutt’altre priorità rispetto all’interesse della città. Sarà, presumibilmente, richiesto all’amministrazione di andare oltre il limite massimo dello 0,8 per l’addizionale comunale. I cittadini che vivono in una città degradata e priva di servizi, saranno ancora chiamati a pagare le conseguenze di scelte scellerate di chi governa malamente da lustri». Ora si attende la conferma dei provvedimenti, partendo dall’assessore al Bilancio, Paola Adinolfi . Cercando di salvare le casse del Comune e, allo stesso tempo, non appesantire di tasse i salernitani.

(e.t.)