IL FATTO

Salerno, dal carcere al rimpatrio il destino di 50 profughi

Il decreto sicurezza prevede che i clandestini condannati ritornino a casa

L'EDITORIALE - Foto di una tragedia per restare umani

Don Petrone: «Merita rispetto l'uomo che decide di morire»

Il sociologo: «La foto? Rischio che valeva la pena correre»

SALERNO - Sono una cinquantina gli extracomunitari detenuti nel carcere di Fuorni che dovranno essere rimpatriati. Le procedure del decreto sicurezza firmato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, lasciano poco spazio all’interpretazione e coloro che – nello status di clandestinità – sono stati condannati dovranno fare ritorno nei Paesi d’origine. È proprio questa la prospettiva che sta terrorizzando tanti migranti che si trovano nelle carceri di tutta Italia e che ha atterrito fino al suicidio Aziz Alhini. Il 37enne marocchino era agli arresti domiciliari alla “Domus Misericordiae”, dopo aver scontato un periodo di detenzione nel carcere di Fuorni per una rapina che aveva sempre negato di aver compiuto. Le sue tracce si sono perse nel primo pomeriggio del giorno di Natale. Autorizzato ad allontanarsi dalla Domus Misericordiae dalle 10 alle 12, alle 13 non era ancora rientrato. L’ipotesi che fosse fuggito era sembrata subito improbabile ai gestori della struttura di accoglienza: era prossima la fine della detenzione, la comunità favorisce il reinserimento e soprattutto, non aveva portato con sé denaro, cellulare e sigarette.

Eleonora Tedesco