IL CASO

Salerno, “Corso da Re” senza pace: si rischia l’ennesimo stop

Una delle ditte sconfitte nella gara d’appalto sta preparando un ricorso al Tar 

SALERNO - Sul cantiere per il restyling di Corso Vittorio Emanuele incombe l’ombra di un ricorso. Secondo quanto riferiscono fonti interne all’Avvocatura comunale una delle società che ha partecipato alla gara d’appalto ha fatto richiesta di accesso agli atti della commissione. Un’azione che è propedeutica a comprendere se ci sono i presupposti per un eventuale ricorso davanti a Tar.

In caso la società perdente decidesse di rivolgersi ai giudici amministrativi i lavori rischiano di ritardare ancora o - peggio - di rimanere in stallo. Uno smacco per l’Amministrazione e in particolare il sindaco Enzo Napoli che aveva salutato con favore l’aggiudica dei lavori e l’apertura a breve del cantiere. Alla gara per la ristrutturazione della via dello shopping salernitano avevano partecipato 15 ditte e ad aggiudicarsi i lavori è stato il consorzio di imprese salernitane e bolognese Fenix, che ha offerto il maggiore ribasso, pari al 30% per 1,6 milioni di euro di risparmio sull’importo a base di gara di 7,7 milioni (di cui 5,3 per lavori, comprensivi di 35.494 euro per oneri di sicurezza e 237mila per somme a disposizione).

I lavori sarebbero dovuti partire prima delle Luci d’artista ma vennero posticipati proprio per istruire la procedura di gara e perché trascorressero i tempi definiti dalla legge. Ora l’istruttoria per la delibera definitiva di aggiudica è in mano al Provveditorato per le Opere pubbliche, almeno fino a quando non sarà notificato all’Avvocatura comunale l’avvenuto ricorso al Tribunale amministrativo. L’intervento è finanziato attraverso i fondi messi a disposizione nell’ambito programmi sulla viabilità regionali che sono presi dalle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. Il progetto definitivo è stato redatto dall’Ufficio Progettazione del Settore Mobilità Urbana Trasporti e Manutenzioni del Comune ed è stato certificato dallo Studio KR e Associati Srl di Napoli. L’idea progettuale, come si legge nei documenti “è finalizzata alla rigenerazione del tessuto/ sistema urbano al fine di e di migliorare la qualità spaziale del centro cittadino promuovendo il comfort urbano e la fruibilità del centro urbano anche attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche”.

Per la riqualificazione dio circa 500 metri (da piazza Portanova alle scuole Vicinanza) della strada dello shopping saranno rimossi i sampietrini e, così come è stato fatto per il tratto che parte dalla stazione, sarà modificata la pavimentazione con i lastroni grigi in pietra lavica. Dall’associazione Arcan è arrivata anche la proposta “di utilizzare le risorse provenienti dal ribasso per interventi di arredo urbano (nuove panchine, rastrelliere, cestini per la raccolta differenziata) e sostituzione delle alberature con essenze più adeguate”.

Non è chiara, infatti, la sorte che avranno i pochi lecci che ancora sopravvivono lungo il Corso e se saranno sostituti con altre specie oppure resteranno lì ad ammalarsi. Era il 1987 quando corso Vittorio Emanuele fu interessato, per la prima volta, da un progetto di arredo urbano che lo trasformò da strada trafficata in un’area pedonale (il cosiddetto “Corso da Re”) che, da quando è stata liberata dalle auto, è diventata uno dei simboli della città. Il materiale impiegato per il primo progetto di restyling fu il porfido per la sua resistenza e l’agevole impiego, oltre alle note tradizioni culturali coerenti con le origini dei luoghi urbani italiani. Il progetto di arredo fu affidato agli architetti Giovanni Carpentieri e Mario Villani e all’ingegnere Aniello Sessa .

(e.t.)