IL CASO

Salerno, conto salato dal Comune: la Curia frena

Debito da 648.780 euro per i servizi cimiteriali alle Congreghe, il vicario episcopale Gentile: «Debbo guardare le carte»

SALERNO - Continua ad essere inascoltata la preghiera di fare in fretta per azzerare il credito, che potrebbe ammontare a 648.780 euro, vantato da Palazzo di Città nei riguardi della Curia di Salerno in relazione ai servizi resi almeno per un decennio all’interno del cimitero cittadino alle Congreghe della cui amministrazione è responsabile l’arcidiocesi Salerno- Campagna-Acerno. «In Curia siamo a conoscenza della questione, ma si tratta di una vicenda che risale al passato ed essendomi insediato qui da poco debbo guardare la documentazione per poter entrare nei particolari».

Don Alfonso Gentile , vicario episcopale per l’Amministrazione scelto nel delicato ruolo direttamente dall’arcivescovo Andrea Bellandi , così si esprime sull’esposto alla Corte dei Conti del consigliere comunale Gianpaolo Lambiase in merito ai servizi garantiti di fatto gratis alle Congreghe presso l’area sacra di Salerno. E sull’annuncio dell’assessore al Bilancio, Luigi Carmelo Della Greca , che gli uffici a Palazzo di Città presto invieranno la richiesta di pagamento alla Curia che sovrintende amministrativamente le Congreghe, il vicario episcopale dice che al momento nulla è stato notificato.

«Sono molto impegnato in questo periodo con le attività della parrocchia e difficilmente posso dedicare del tempo a qualsiasi domanda», le uniche parole, ieri mattina, di don Giuseppe Guariglia fino alla scorsa primavera, prima delle dimissioni, economo diocesano e, quindi, ben a conoscenza di tutta l’annosa vicenda che sin dal 2017 era stata sottoposta all’attenzione dell’allora arcivescovo Luigi Moretti . Anche con specifiche indicazioni da parte di alcuni aderenti alle Congreghe i quali avevano denunciato presunti atteggiamenti non consoni alle attività di solidarietà e carità da sempre promosse dalle singole Confraternite per statuto in comunione di intenti proprio con i responsabili dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna- Acerno. Da allora, però, nessuna decisione sarebbe stata assunta in Curia, con l’esposizione chiaramente aumentata. La spada di Damocle che pende sull’Arcidiocesi di Salerno-Campagna- Acerno è di quelle estremamente onerose per quanto riguarda l’aspetto economico dal momento che la delibera di Giunta comunale 331 del 3 ottobre 2019 sancisce in 64.878 euro per ogni anno la partecipazione della Curia ai costi sostenuti dall’ente per i servizi offerti alle cappelle cimiteriali.

E difficilmente da Palazzo di Città sarà fatta retromarcia considerato pure l’esposto alla Corte dei Conti. Esposizione della Curia che potrebbe ulteriormente aumentare se fosse accertato che i servizi erogati all’interno del cimitero di Salerno hanno avuto inizio ben oltre l’anno 1953, come da uno specifico atto notarile, ma risalirebbero addirittura in continuità dal 1884. «Sarebbe anche interessante comprendere se le Congreghe fruiscano gratuitamente al cimitero di acqua e luce », aggiunge il consigliere comunale Gianpaolo Lambiase che attende di registrare i primi pagamenti da parte della Curia. Questa la preghiera, ad ora inascoltata.