IL FATTO

Salerno, compensi ai tirocinanti: «I bonifici sono partiti»

Al via il pagamento delle somme destinate alle 189 “reclute” del concorsone. M5S attacca

SALERNO - La determina di liquidazione è arrivata agli uffici regionali e i pagamenti sono partiti, «ora chiarisce l’assessore al Bilancio, Luigi Carmelo Della Greca - si tratta di attendere solo qualche giorno ma i soldi arrivano». Il titolare delle casse del Comune di Salerno, infatti, si è mosso personalmente per chiarire la situazione dei compensi dei 189 reclutati a Palazzo di Città attraverso il concorsone indetto dalla Regione e che erano in attesa di tre mensilità di contribuzioni spettanti per i primi tre mesi effettivi di tirocinio. Secondo quanto previsto nell’ambito del percorso formativo, la borsa di studio per ciascun tirocinante ammonta a poco più di mille euro mensili. Ora, sui conto corrente dei tirocinanti sono in arrivo i soldi che, in alcuni casi, sono anche un rimborso per le spese sostenute.

La prospettiva, per tutti, così come garantito dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca , è di ottenere un contratto a tempo indeterminato in uno degli Enti, delle Amministrazioni comunali o nelle società partecipate. Nel complesso, in tutta la Campania, all’esito delle prove concorsuali, sono stati impiegati 2500 unità di personale. Funzionari, impiegati e tecnici che dovevano essere soltanto la prima “infornata” di nuovo personale negli Enti pubblici in vista dell’obiettivo, su scala regionale, di 10mila assunzioni. A Palazzo di Città , ad esempio, mancava il numero sperato di vigili urbani (56 a fronte dei 19 che stanno seguendo il percorso di formazione) e si conta ancora su nuovi ingressi per sostener gli uffici in forte affanno e dimezzati tra pensionamenti ordinari e quota 100. Intanto sulla questione intervengono anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Michele Cammarano e Gennaro Saiello .

«Ciò che si è determinata - scrivono attraverso una nota - è l’ennesima sacca di precariato regionale, costituita prevalentemente da giovani che, soprattutto in questo particolare periodo storico, sono costretti a lavorare gratis da tre mesi senza retribuzione presso decine di amministrazioni locali. Persone già deluse per le lungaggini ingiustificate per le correzioni delle prove, ora dovranno attendere chissà quanti mesi ancora per vedersi materializzato il loro primo stipendio». I due consiglieri rilevano anche che «parliamo di risorse comunitarie del Fondo Sociale Europeo, ovvero di soldi stanziati dall’Unione Europea affinché le regioni determinino eque opportunità lavorative. Quindi oltre ai forti dubbi sull’utilizzo delle risorse comunitarie, di fatto destinate a dei semplici tirocini a tempo, anche la beffa dei mancati pagamenti».

Eleonora Tedesco