IL CASO

Salerno, cellulari ai detenuti: caccia al “lanciatore”

Rinvenuti 8 smartphone scagliati dai campi nei pressi della casa circondariale

SALERNO - Piovono telefonini nel campo sportivo del carcere di Fuorni. Gli smartphone, pronti per essere utilizzati, vengono lanciati in modo da essere raccolti successivamente dai destinatari, senza alcun rischio. L’ultimo episodio si è verificato ieri mattina, intorno alle 10.30. Dai campi circostanti il carcere, infatti, mani per ora ignote hanno lanciato i cellulari come, presumibilmente, accade frequentemente, approfittando anche della confusione, mentre i detenuti sono impegnati nell’attività sportiva, senza che nessuno si renda conto di cosa stia realmente accadendo. Ma, stavolta, qualcosa è andato storto e gli agenti della polizia penitenziaria hanno notato il comportamento sospetto di alcuni detenuti. Che hanno raccolto e nascosto il “pacco”. Immediatamente è scattata la caccia all’uomo ed è stato ispezionato tutto il perimetro esterno del penitenziario.

Le indagini sono in corso e non è escluso che nei prossimi giorni, possano emergere ulteriori novità. Fatto sta che la scoperta di ieri non è altro che la punta dell’iceberg di un fenomeno estremamente preoccupante: solo la settimana scorsa sono stati rinvenuti altri 8 telefonini, che si vanno ad aggiungere a tutti gli altri sequestrati negli ultimi mesi. Apparecchiature telefoniche che, in teoria, non potrebbero entrane nel penitenziario ma che, invece, i detenuti utilizzano per tenersi in contatto con l’esterno. Un vero e proprio controsenso, per una struttura che dovrebbe essere super controllata ma nella quale, invece, transita di tutto, anche la droga. I cellulari sempre più spesso sono in possesso dei detenuti, grazie anche alla nuova frontiera tecnologica del malaffare, che viene utilizzata per far entrare droga e telefonini all’interno del penitenziario.

Già, perché oramai anche la sostanza stupefacente e le attrezzature per comunicare con l’esterno, vengono sempre meno introdotte attraverso le visite dei parenti e sempre più utilizzando i lanci ma anche i droni. Che volano sul carcere di notte per passare inosservati, e sganciano la merce in punti ben precisi, che poi sono comunicati ai destinatari. Che, il giorno dopo, possono raccogliere i regali senza alcun rischio.

(g.d.s.)