Salerno batte Napoli beffa per D’Amato

L’ex presidente guidava la fronda partenopea contro Boccia A sostegno dell’imprenditore salernitano s’è schierato Lettieri

SALERNO. Dopo le elezioni regionali, ancora una volta la piccola Salerno batte la grande Napoli. Pochi mesi fa era stato il salernitano Vincenzo De Luca a battere il napoletano Stefano Caldoro, oggi è il salernitano Vincenzo Boccia ad avere la meglio sugli industriali napoletani, la maggior parte dei quali era contro la sua elezione.

A provare a mettere i bastoni tra le ruote all’impresa di Boccia era stato il gruppo capeggiato da Antonio D’Amato che nella Giunta dell’Unione industriale di Napoli dello scorso 24 marzo si era espressa a favore di Alberto Vacchi. Su cinquantotto votanti, trentasette si espressero a favore di Vacchi. Non un plebiscito ma comunque un segnale di battaglia. D’altronde l’ex presidente di Confindustria aveva un identikit ben preciso di colui che voleva alla guida dell’associazione degli industriali: un manifatturiero espressione di una grande azienda. Dal suo punto di vista, Boccia non sarebbe stato un imprenditore a tutto tondo. «Mi chiedo perchè mai dovremmo eleggere Boccia - disse ai suoi nel corso di un incontro - è come se all’Ordine dei giornalisti eleggessero presidente un medico o un ingegnere».

Similitudini a parte, la guerra sotterranea di D’Amato non è riuscita ad ottenere l’effetto sperato; Boccia, silenziosamente, è riuscito a conquistare posizioni e appoggi di territoriali o di associazioni di categoria. È andato avanti senza pensare che, proprio dalla sua terra, arrivavano i maggiori ostacoli all’obiettivo finale.

D’altronde l’esperienza gli è servita anche a farsi le ossa. Era il 2002 quando si candidò alla presidenza nazionale dei Giovani di Confindustria e perse a causa di una serie di franchi tiratori. All’epoca il presidente nazionale era proprio Antonio D’Amato e in molti, a distanza di anni, vedono in quell’avvenimento il suo zampino. Anche se lo stesso D’Amato ha sempre sostenuto che fu lui, anzi, ad aiutare Boccia in quell’avventura.

I rapporti tra i due, quindi, non sono stati mai ottimali. E se quattordici anni fa ad avere la meglio fu D’Amato, stavolta è toccato a lui passare per sconfitto. Non a caso, ieri, dopo la designazione, l’ex presidente è stato tra i pochi a non rilasciare una dichiarazione a differenza di altri sostenitori di Vacchi. La dimostrazione che la sconfitta deve essere stata davvero bruciante per lui.

Ma chi gli equilibri fossero precari, lo dimostra anche la dichiarazione dell’imprenditore napoletano Gianni Lettieri (che per i salernitani ha sempre avuto un debole, come dimostra la storica amicizia con Vincenzo De Luca). L’industriale, nonchè candidato sindaco di Napoli, ha commentato che «la designazione a presidente di Confindustria nazionale di Vincenzo Boccia è una grande notizia. Vincenzo è un amico ed insieme abbiamo condotto numerose battaglie negli interessi degli associati e del Mezzogiorno. Ha spessore, competenza e capacità per essere un ottimo presidente. Saprà tutelare in maniera armonica e lungimirante gli interessi degli industriali e dei territori, guardando sempre allo sviluppo del Paese».

Insomma, Boccia da Salerno è riuscito a conquistare Napoli mettendo a tacere gli oppositori. Una piccola rivincita a distanza di molti anni.

Tuttavia, il silenzio di D’Amato e del suo gruppo non è da sottovalutare. Anche se non è mai successo che il presidente designato non venisse eletto in Assemblea, lo scarto è tale che giustamente Boccia richiama tutti all’unità.

E dopo il 25 maggio si potrà dire che Salerno ha conquistato un altro importante primato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA