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Salerno, arrestati 3 dirigenti della Provincia per lavori mai eseguiti

Il blitz della Guardia di finanza. L'indagine è stata coordinata dal procuratore di Salerno Franco Roberti. Le anomalie erano state evidenziate a suo tempo anche da Angelo Vassallo

Dovevano rendere percorribile una strada di collegamento nel Cilento. Invece, quei lavori non erano mai partiti. E' questo che ha portato oggi all'arresto di tre funzionari della Provincia di Salerno e di tre imprenditori salernitani, nell'ambito dell'operazione "Ghost Roads" della Guardia di Finanza. Il finanziamento riguardava la strada provinciale "108" nel tratto che va da Casalvelino a Celso. Un percorso particolarmente battuto da chi dalla costa deve risalire verso l'entroterra, percorrendo strade insicure e sconnesse. L'appalto risale al 2002, quando la Provincia aggiudica ad una "Ati" i lavori per la Provinciale 108. A far parte dell'associazione temporanea di imprese sono tre imprenditori: uno di Salerno, uno dell'Agro nocerino ed uno di Ottati. Dei soldi finanziati dall'ente, in questi anni sarebbero stati spesi non più di 150mila euro. Il resto non si trova più, così come numerosi fascicoli riguardanti l'appalto, fatti sparire direttamente dai funzionari coinvolti. Le prime denunce risalgono all'estate del 2010, quando Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre dell'anno scorso, presentò un esposto chiedendo conto e ragione di quei lavori che non solo mai finivano ma che mai, di fatto, erano iniziati. Come hanno sottolineato gli investigatori, oltre al procuratore capo di Salerno Franco Roberti, la vicenda non è da collegare con il delitto del primo cittadino di Pollica. Resta evidente l'impegno civile in prima linea di Vassallo, le cui denunce hanno permesso di far venire alla luce la vicenda. L'accusa per i sei arrestati è di concussione. A tutti sono stati concessi i domiciliari. Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza di Salerno con l'ausilio di una commissione interna alla Provincia che ha permesso di ricostruire i vari passaggi burocratici della vicenda. Le indagini proseguono per verificare se la stessa "Ati" abbia usato lo stesso metodo anche per altri appalti nel Salernitano o nel resto d'Italia.