IL CASO

Salerno, al mercato ittico niente seppie: «In frigo e vendute a peso d’oro»

I pescatori di frodo danneggiano il fondale marino ed il mercato

SALERNO - Tantissime seppie pescate in questi giorni, ma al mercato ittico ne arrivano pochissime, in alcuni giorni addirittura nessuna. E questo accade nonostante i ristoranti siano chiusi o aperti solo per il delivery e le pescherie non vendano tantissimo nel periodo pasquale. I protagonisti sono sempre i pescatori del mollusco cefalopade che utilizzano le nasse illegali, realizzate con le cassette di plastica o di ferro. Con questi attrezzi pescano tantissime seppie, con buona pace per l’equilibrio marino e per il ripopolamento, distruggendo tutte le uova. Da ultimo stanno facendo la comparsa anche le nasse “hippy”, il bidone con i fiori di plastica attaccati, per attirare meglio le seppie femmine e di conseguenza anche i maschi. Per questi pescatori di frodo tutto è lecito pur di issare in barche quanto più pesce possibile.

Di queste grandi quantità di molluschi al mercato per giorni se ne è visto poco o nulla. Dove sono finiti? «Le mangerete fresche di frigorifero a Natale -commentano alcuni pescatori che stanno combattendo contro il fenomeno delle nasse abusive-. Le stanno abbattendo per conservarle per i prossimi mesi». Il riferimento è al procedimento di abbattimento del pesce, con temperature che scendono di molto sotto lo zero, per conservarlo e venderlo nei mesi futuri. In questo periodo, infatti, si registra la maggior parte della pesca di questi molluschi e con l’abbattimento potrà essere venduto quando il mare sarà mosso per più giorni, durante il periodo invernale e soprattutto a Natale. Ma sono nelle condizioni questi pescatori, sei o sette professionisti e una trentina di piccoli operatori, di gestire tutto questo da soli? Viste le quantità da abbattere, ovviamente no.

E qui si materializzano i coprotagonisti, alcune pescherie salernitane con legami forti con i pescatori, oggi comprano a 10 euro al chilo le seppie, le sottopongono al processo di abbattimento, le conservano nei congelatori per poi rivenderle quando la pesca è scarsa o non c’è a causa del maltempo e soprattutto quando il prezzo è alle stelle come a Natale. Seppie freschissime che di fresco hanno la temperatura dei congelatori, vendute a prezzi anche oltre i 30 euro al chilo: un maxi affare ai danni dell’ambiente e dei consumatori.

Salvatore De Napoli