Una seduta del consiglio comunale di Salerno

IL PROVVEDIMENTO

Salernitani nella morsa dei tributi

Sale la pressione fiscale rispetto agli ultimi due anni. Più soldi investiti nelle politiche sociali, meno per la giustizia e la mobilità

SALERNO. Chiude con un avanzo di amministrazione di circa 204 milioni di euro il conto consuntivo 2016 del Comune di Salerno. Il provvedimento finanziario è stato approvato dalla Giunta e ora dovrà approdare in Consiglio comunale (presumibilmente alla fine del mese). Diverse le notizie che emergono dall’analisi dei dati presentati; alcune molto tecniche altre più vicine alla vita di tutti i giorni.

Entrate. Per quanto riguarda il capitolo delle entrate, sicuramente la voce più interessante è quella relativa alle entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa. In questo caso sono stati accertati 147 milioni e 759mila euro. Facendo un confronto con gli anni precedenti, emerge un piccolo aumento (poco più di un milione di euro) rispetto al 2015 e una diminuzione rispetto al 2014 (circa 4 milioni di euro in meno). Entrando maggiormente nel dettaglio, possiamo vedere che 32 milioni di euro sono arrivati dall’Imu, 1 milione e 200mila euro dalla tassa sulla pubblicità, poco più di 41 milioni di euro dalla Tari, 442mila euro dall’imposta di soggiorno. All’interno delle voce entrate correnti, rientrano anche le entrate extratributarie. Fanno parte di questa specifica voce (che ammonta in totale a oltre 33 milioni di euro), ad esempio, i proventi dai parcheggi (410mila euro), quelli degli impianti sportivi (493mila euro), quelli derivati da fitti e locazioni di immobili (900mila euro); ma anche le sanzioni alla circolazione stradale (4 milioni 870mila euro) o le altre sanzioni amministrative (1 milione e 180mila euro). Soltanto poco più di 2 milioni di euro, rispetto ai 4 inizialmente previsti, le entrate, invece, derivanti da alienazioni di beni. Non bisogna poi dimenticare che tra le entrate correnti figurano anche quelle da accensioni di prestiti, che ammontano a poco meno di 4 milioni di euro, e quelle per anticipazioni da tesoreria, che sono scese dagli 83 milioni del 2015 ai 23milioni del 2016.

Indici di entrata. L’analisi delle entrate può essere fatta anche attraverso una serie di indici che permettono di rilevare ulteriori dati. Ad esempio, un indice molto importante è quello relativo alla pressione finanziaria che nel 2016 è di 1.290 euro a salernitano, superiore agli ultimi due anni. Infatti, nel 2015 era di 1.266 euro e nel 2.015 di 1287 euro. Altro indice da segnalare è quello del prelievo tributario pro capite che misura l’importo medio di imposizione tributaria a cui ciascun cittadino è sottoposto o, in altri termini, l’importo pagato in media da ciascun cittadino per imposte di natura locale nel corso dell’anno. Questo indice nel 2016 è stato di 1.091 euro, superiore di dieci euro rispetto al 2015.

Spesa. L’analisi della parte relativa alla spesa del rendiconto consente di cogliere gli effetti delle scelte operate dall’amministrazione nel corso dell’anno scorso. Le spese correnti sostenute sono state di 182 milioni di euro; significa 6 milioni di euro in più del 2015 e quattro milioni di euro in più del 2014. Tuttavia, la cifra è di gran lunga inferiore a quella inizialmente prevista, che ammontava a 197 milioni di euro. Tra le varie voci di spesa corrente, quello che si nota è un continuo aumento negli ultimi tre anni delle spese per le politiche sociali (da 27 a 32 milioni di euro) ma anche di quelle per i servizi istituzionali e di gestione (da 39 a 42 milioni di euro). Calano, invece, le spese per la mobilità (da 24 a 21 milioni di euro) e quelle per la giustizia (da 4 milioni a 480mila euro). Le altre voci di spesa sono invece rimaste quasi del tutto invariate. Analisi a parte merita la spesa per il personale. Per l’esercizio 2016 è stata di 52 milioni e 900mila euro per 1.131 dipendenti, vale a dire una media di 46mila e 700 euro per unità ( in diminuzione rispetto al 2015). Tale valore ha inciso per lo 0,29 per cento sul totale complessivo delle spese.
Nel rendiconto un altro dato interessante è quello relativo alla spesa corrente procapite, vale a dire l’entità della spesa sostenuta dall’ente per ogni singolo cittadino. La media è di 1.345 euro per abitante (in aumento rispetto al 2015 di poco meno di cinquanta euro). Di contro la spesa media sostenuta per investimenti è stata di 445 euro ad abitante.

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