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Salernitana, è la notte di Rosina

Bollini si affida al capitano che stasera taglia il traguardo delle quattrocento partite in Italia

SALERNO. Bollini ha scelto: a Vicenza confermerà il tridente, sfilerà Donnarumma e spererà che Rosina festeggi con una prestazione da urlo la sua partita numero 400 con club italiani, coppe comprese. Tridente, dunque, ma stavolta non c’entra il polpaccio di “Alfredino”, perché è una scelta tecnica. Nella rifinitura a Villalto di Gazzo, che Della Rocca ha usato solo come scalo in attesa di una visita specialistica alla caviglia (probabile stop di 15 giorni), il tecnico ha deciso di confermare Improta lasciando di nuovo Coda senza gemello del gol, nonostante la squadra sia a secco da 227’. Al Menti, dove la Salernitana è passata solo nel 1949 e ha segnato l’ultima volta nel 2005 con Shala, Bollini ha preparato una partita di «concretezza e praticità». Ha usato queste due parole d’ordine, alla vigilia, per presentare l’atteggiamento che dovrà assumere la sua squadra in una partita che la classifica ha trasformato all’improvviso in scontro diretto, complice il rendimento deficitario dei berici nelle ultime quattro giornate. Tre su quattro, però, vissute fuori casa.

Non è un dettaglio, perché il Vicenza sul terreno amico, negli ultimi tempi, è un’altra storia: ha raccolto 7 punti su 9, ha stangato Verona e Cittadella e la Spal ha pareggiato solo al 96’. La Salernitana, invece, ha interrotto ad Avellino la striscia che aveva aperto a Frosinone, si è ripresentata a Verona giocando bene ma raccogliendo zero e ora deve racimolare punti, altrimenti viene risucchiata nella fascia playout distante appena 2 punti. Ora la Salernitana dondola pericolosamente su un’altalena di rendimento e di risultati che alla lunga finisce per logorare la squadra e anche l’ambiente (ultras in aperta polemica con Lotito). Per ritrovare, invece, ossigeno e serenità, occorrerà non solo blindarsi e fermare stasera Ebagua che pare non sia al top alla stregua di Signori, spauracchio dell’andata, ma pure ritrovare la via del gol. Non segna più, la Salernitana: nel 2017 lo ha fatto solo Coda con lo Spezia eppure Bollini, che deve cambiare in difesa sostituendo Perico con Bittante ed è in qualche modo obbligato a farlo pure a centrocampo perché ha bisogno non solo dei polmoni di Busellato e di Minala ma anche di un giocatore più manovriero come Ronaldo, sceglie la strada vecchia in attacco. Il motivo è racchiuso nelle dichiarazioni rese al sito ufficiale prima della partenza. A giudizio del tecnico, l’attacco della Salernitana col Novara è andato in bianco solo perché il portiere Da Costa ha fatto i miracoli e non per mira difettosa né perché mancava un rapinatore d’area, uno dal grilletto facile. Nel calcio, però, «la ruota gira». L’ha detto pure il mister del Vicenza Bisoli che ha elogiato Coda e Donnarumma definendoli attaccanti da A e se li aspetta stasera in coppia ma è assai probabile che le aspettative vengano disattese, almeno in avvio. A proposito delle occasioni sciupate dai veneti, pur giocando bene, Bisoli ha invece concluso sornione: «Prima o poi, potrebbe capitare anche a noi di rubacchiare una partita». Bisoli “piange” ma la Salernitana, stasera, non deve prestargli il fazzoletto.

 

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