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Sale slot, il tribunale  dà ragione al sindaco sugli orari ridotti

TRENTINARA. Il Tar Campania dà ragione al sindaco di Trentinara, che aveva ristretto, con apposita ordinanza del gennaio scorso, l’orario di funzionamento delle slot machines presenti sul territorio...

TRENTINARA. Il Tar Campania dà ragione al sindaco di Trentinara, che aveva ristretto, con apposita ordinanza del gennaio scorso, l’orario di funzionamento delle slot machines presenti sul territorio comunale. Da una recente analisi, diffusa dal gruppo editoriale Gedi, presentata alla Camera dei deputati, il primo cittadino cilentano aveva appreso che solo nel territorio di Trentinara, per il 2016, erano stati spesi di ben 1.360.000 euro in slot machines.
Una cifra impressionante che lo aveva portato a cercare una soluzione per cercare di arginare la problematica. Per questo motivo aveva deciso di emanare l’ordinanza tesa a ridurre l’orario di funzionamento delle macchinette, solo in orario pomeridiano, dalle ore 15 alle 22. Ma il provvedimento non era piaciuto ai gestori delle slot che nominarono l’avvocato Carmela Landi e fecero ricorso al Tar contro il provvedimento.
Con il Comune cilentano, difeso dall’avvocato Antonio D’Alessio, si sono schierati Federconsumatori provinciale di Salerno, difesa dal legale Lucia Di Mauro e Codacons Campania Onlus, la cui tutela legale è stata curata dagli avvocati Laura Clarinzia e Matteo Marchetti.
La disputa si è conclusa a favore del sindaco Carione: il Tribunale amministrativo non ha concesso la domanda cautelare, stabilendo la compensazione delle spese. Questa la motivazione: «Ritenuto, nel bilanciamento degli opposti interessi e in considerazione dell’interesse pubblico perseguito dal provvedimento impugnato, necessario respingere la domanda cautelare». Non nasconde la soddisfazione il primo cittadino Carione: « Questa pronuncia del Tar mi dà la possibilità di salvaguardare l’interesse di tanti concittadini. Ricordo che all’indomani della firma dell’ordinanza furono in tanti quelli che, in maniera discreta, vennero a ringraziarmi per quanto fatto. Non nascondo che l’input per agire mi venne dopo aver assistito ad una donna che era intenta a giocare a due macchinette contemporaneamente».
Andrea Passaro
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