LA PROTESTA

Sale la tensione nelle scuole

Al Da Procida cancello bloccato con un lucchetto, interviene la digos, e al Severi il preside nega l'autorizzazione all'assemblea

Gli studenti non mollano. Restano i sacchi a pelo ai licei Tasso, De Sanctis, Da Vinci, Da Procida. In quest’ultimo istituto ci sono stati momenti di tensione: ingresso della scuola chiuso con la catena, intervento della Digos per consentire l’ingresso a docenti e preside. Da ieri è occupata anche la succursale di via Mauri dell’Ipsar Virtuoso. Presidio permanente al "Galilei" e al "Di Palo". All’ITC Amendola gli studenti hanno deciso di occupare ma la situazione è ancora fluida (schiarite stamattina).
I ragazzi, infatti, devono rapportarsi anche ai 180 "colleghi" dei corsi serali, otto classi del progetto Sirio, studenti- lavoratori e padri di famiglia. «Sono studenti anche loro. Va rispettata la democrazia, quindi il loro parere», hanno riconosciuto i 700 ragazzi che all’Amendola vanno a scuola di mattina. Ieri dopo mezzogiorno il preside Gallo ha ricevuto il primo documento con cinque firme dei rappresentanti studenteschi. Due ipotesi proposte dai lavoratori: occupazione congiunta fino al 30 ottobre e poi studenti-Sirio di nuovo in classe dal 3 novembre; tutto normale per gli studenti-lavoratori con occupazione dei ragazzi ogni giorno fino alle 17.30 e dopo le 21, lasciando a disposizione i banchi nei corsi serali. Oggi si saprà. Nelle scuole presidiate, l’occupazione è "a porte aperte". La strategia è comune a molti istituti. Ecco come sta andando: «Stazioniamo in palestra ed aule. Libera la segreteria, libera la sala professori. Di mattina vengono i prof., il pomeriggio no. Se vengono, parlano con noi di socialismo, diritto, nostri diritti, loro diritti».
 Al "Tasso", assemblea interna ieri alle 18.30. Chi non occupa presidia spazi esterni. Come all’Alfano I, dov’è in atto l’assemblea straordinaria anche oggi. Ieri, oltre 300 studenti nel piazzale antistante l’Istituto di via dei Mille. Tanti striscioni. Di fianco a "Istituto Alfano I in agitazione", è spuntato anche mezzo metro di stoffa dedicato al ministro Gelmini: "Hai lasciato l’agricoltura per distruggere la cultura". Gli studenti del Severi avevano in programma ieri mattina un’assemblea straordinaria in auditorium, alla seconda ora. Il preside Bottiglieri li ha attesi sull’uscio ed al rintocco della prima campanella ha chiuso i varchi: «Ragazzi siete in ritardo, la scuola è chiusa». Replica: assemblea straordinaria all’esterno, nella palestra scoperta, fino alle 19.30 e ripresa stamattina.
Pasquale Tallarino