Saldi anticipati, c'è il divieto ma a Salerno fioccano gli sconti

Dal 26 novembre è scattato il divieto per chiunque di vendere capi di abbigliamento e accessori a prezzi scontati, ma sono tanti i negozi del centro che espongono i cartelli dei ribassi.  Le associazioni di categoria hanno  segnalato alcune irregolarità

Siamo in piena liberalizzazione, ma ciò non toglie che le attivitá commerciali, in barba alle disposizioni normative in materia di sconti sui capi moda e accessori, continuino ad esporre in vetrina cartelli con messaggi di vendite promozionali.

• Le disposizioni normative in materia, infatti, giá in questi giorni non lo consentono più. Continuano, invece, a fioccare vendite promozionali, anche se è scattato il divieto in quanto siamo giá nei quaranta giorni che precedono i saldi. Questo succede a Salerno dove, anche in pieno centro, davanti ai negozi sono esposti avvisi di sconti sui capi d’abbigliamento.

• Dallo scorso primo ottobre sono giunte al Comune trentaquattro richieste di esercenti i quali comunicavano che avrebbero pubblicizzato nei locali vendite promozionali. Di fatto l’obbligo di avvisare il Municipio non c’è più (lo ha stabilito l’ultimo decreto Bersani), e potrebbe sembrare un numero esiguo se si considera che gli esercizi pubblici a Salerno sono circa 3.500. In realtá il numero delle attivitá commerciali che si sono avvalse delle vendite promozionali sui capi moda in questo periodo è molto più alto.

• I saldi partono il 5 gennaio e gli unici che possono applicare sconti nei quaranta giorni che precedono l’inizio dei saldi sono solo i negozianti che, per cessazione dell’attivitá (e non per ristrutturazioni, trasformazioni, cessioni, trasferimenti o rinnovi locali), sono autorizzati ad effettuare vendite per liquidazione, applicando sconti sugli articoli moda.

• Dunque ufficialmente dal 26 novembre è scattato il divieto per chiunque di vendere capi di abbigliamento e accessori a prezzi scontati. Pertanto sulle vetrine dei negozi non dovrebbero spuntare - come, invece accade - scritte del tipo ’vendite d’autunno’, ’vendite promozionali’, ’svendite totali’. In periodo di piena crisi, evidentemente, gli imprenditori stanno tentando di vendere il più possibile gli articoli acquistati per far fronte agli impegni assunti con i fornitori.

• «Il commercio è fermo - dice un negoziante - giá i rappresentanti hanno venduto meno. Il 30 per cento della merce, a fronte dei tempi in cui la media era del 45-50 per cento. Noi abbiamo venduto grosso modo il 35 per cento dei capi acquistati e dobbiamo far fronte ai costi dell’affitto, pagare gli stipendi, rispettare le scadenze di pagamento fissate a 30, 60 o 90 giorni». I commercianti potranno correre ai ripari con i saldi, anche se c’è chi tenta di guadagnare prima del tempo.

• I saldi dureranno 90 giorni, saranno effettuati sconti sulla merce fino al 15 aprile. Poi, sempre da aprile e fino al 25 maggio, saranno di nuovo autorizzate le promozioni. In pratica su 365 giorni, 180 sono dedicati ai saldi (quelli estivi inizieranno dal primo sabato di luglio). Intanto in questi giorni alcune associazioni di categoria hanno giá segnalato irregolaritá all’assessore all’Annona, Franco Picarone.

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