Sala, al lavoro nel carcere vuoto «Le guardie saranno trasferite»

Il sottosegretario alla Giustizia Ferri: «I quattordici agenti verranno spostati in altri penitenziari» Il sindaco Cavallone: «C’è chi ha dichiarato il falso al Tar pur di evitare la revoca della chiusura»

SALA CONSILINA. Presto le 14 guardie penitenziarie in servizio nel carcere di Sala Consilina, da 3 mesi chiuso e senza detenuti, saranno riallocate altrove. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario al Ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri che ieri mattina è intervenuto sulla vicenda a Radio 24. «Avendo deciso di chiudere la struttura - ha detto Ferri - stiamo ricollocando il personale. Stiamo dialogando, come è giusto che sia, con i lavoratori per chieder loro se hanno delle preferenze e cercare di concordare dove destinarli. Questo lo faremo in tempi brevi per garantire i diritti dei lavoratori e nello stesso tempo acquisire risorse nei luoghi dove mancano. Il ricollocamento avverrà in tempi brevissimi».

La vicenda, denunciata lo scorso 11 febbraio da la Città nei giorni seguenti è salita alla ribalta della cronaca nazionale ed è stata ripresa da tutte le emittenti televisive che in questi giorni hanno inviato i loro giornalisti nel popoloso comune valadianese per documentare l’ennesimo paradosso italiano: un carcere chiuso da 3 mesi e senza detenuti dove però prestano ancora servizio 14 guardie penitenziarie, due impiegati amministrativi e fino a qualche giorno fa anche un medico. Il sindaco di Sala, Francesco Cavallone, non ha intenzione arrendersi ed è intenzionato a portare avanti la sua battaglia per cercare di ottenere la riapertura del carcere e sta verificando, se ci saranno le condizioni, di denunciare per falso in atti processuali chi ha dichiarato circostanze non vere al Tar al fine di ottenere la bocciatura dell’istanza per ottenere la sospensione del decreto ministeriale di soppressione della casa circondariale.

«Quello che stiamo vivendo - ha tuonato Cavallone - è paradossale perchè non solo il Ministero, in nome di una spending review anomala ha chiuso tre mesi fa il carcere lasciandolo però di fatto aperto con la presenza delle guardie carcerarie impegnate a fare la guardia alle suppellettili e alle celle vuote; c’è poi una cosa gravissima, ossia quella di aver mentito davanti al Tar dichiarando che nel carcere erano in servizio soltanto due poliziotti penitenziari e non quattordici. Questo ha influenzato anche la decisione dei giudici che hanno respinto la nostra domanda cautelare sulla base anche di quanto è stato dichiarato dal Ministero». Il sindaco ha precisato anche che «in questa vicenda le guardie penitenziarie non hanno alcuna colpa, anzi loro sono le vittime visto che si ritrovano qui a fare la guardia al nulla non per loro volontà ma perchè nessuno ha provveduto al loro trasferimento. Io mi auguro che i sindacati di categoria si costituiscano a nostro supporto nella causa amministrativa che di qui a pochi mesi verrà decisa anche nel merito».

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