IL REPORTAGE

Sala Abbagnano, la pineta del degrado

Il polmone verde della città nell’abbandono fra rifiuti, siringhe e “fughe d’amore”. I residenti: più cura o si chiuda l’area

SALERNO - Da quassù, all’ombra degli imponenti pini marittimi, si vede la città che si stende verso il mare. Sembra quasi che lo sguardo riesca a contenere insieme il golfo di Salerno e l’immensità del mare che la bagna. Una prospettiva che molti salernitani, soprattutto i più giovani, quelli che vivono le prime emozioni amorose e sono alla continua ricerca di posti belli e nascosti, conoscono bene. Tuttavia, nonostante la pineta di Sala Abbagnano sia un posto panoramico, immerso nella natura e frequentato non solo dai residenti in zona, è completamente abbandonato al degrado. Qui, oltre alle coppiette che si appartano per effusioni con vista sul mare, c’è anche chi porta a spasso il cane per una passeggiata tra la fitta vegetazione.

E c’è pure chi ha scelto questo come luogo di sepoltura per i propri animali domestici, come dimostrano le piccole croci che spuntano dal terreno, in qualche caso anche ciò che resta di un guinzaglio. In pratica, la pineta di Sala Abbagnano è diventata anche una sorta di cimitero per amici a quattro zampe. Per accedere allo spazio di verde basta salire da una sorta di percorso dissestato ma non così inaccessibile. A seconda degli orari cambiano i frequentatori e, di conseguenza, i rifiuti che vengono lasciati. Se si tratta di ragazzini che bivaccano, non è difficile trovare resti di cartacce e bottiglie. I più “organizzati” arrivano muniti anche di asciugamani per sedersi senza sporcarsi: peccato che poi, all’ombra dei pini, lascino i rifiuti di un pasto completo, stoviglie in plastica comprese. E le bottiglie di birra, le confezioni di cibo in scatola e - con il calar della notte anche qualche siringa continuano a riempire la pineta di altro degrado. «Basterebbe che la stradina fosse sistemata e che il Comune mettesse anche qualche bidone.

Magari - fa notare un frequentatore del luogo - non era proprio uno spazio dove si voleva far arrivare le persone ma due sono le cose: o si crea uno sbarramento efficace oppure si accetta che la zona è frequentata e, allora, va messa in sicurezza, va pulita con costanza e va messo almeno un cestino». Oltre ai tanti rifiuti abbandonati da chi frequenta questo spazio verde della città, ci sono anche una serie di cittadini che immaginano che la pineta di Sala Abbagnano possa essere considerata una sorta di discarica parecchio panoramica e non si fanno alcuno scrupolo a lasciare lì sacchi di tal quale che andrebbero smaltiti in maniera particolar e non - di certo - lasciati per strada, esposti all’aria e pericolosi per chi è intorno. «Sarebbe bellissimo poter portare i bambini a giocare in pineta, invece - racconta una mamma che abita nel quartiere - non voglio nemmeno che i miei figli si accostino. È piena di immondizia e non posso rischiare che, giocando, possano prendere un’infezione. Abbiamo avuto tanta paura per il coronavirus ma certe volte non ci rendiamo conto che a pochi passi abbiamo delle condizioni di degrado che possono essere anche considerate al limite della tolleranza dal punto di vista sanitario ».

Al di là delle preoccupazioni, comunque, insiste la signora, «è un peccato che l’amministrazione dimentichi o non consideri proprio posti piccoli ma così belli della nostra città. È da queste piccole attenzioni, dalla cura del verde che si capisce che non c’è interesse», conclude la donna rientrando nella propria abitazione. Sul muretto di accesso alla pineta c’è una scritta che celebra un amore del 1998 tra Gianluca e Annapia. Tra questi pini, probabilmente, si saranno amati e chissà se la loro storia è durata più di un incontro sotto le stelle. Di certo quella scritta è lì da 22 anni. E chissà se al tempo delle loro “fughe panoramiche” la pineta di Sala Abbagnano era un ricettacolo di rifiuti come si presenta adesso...

Eleonora Tedesco