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Sagarese ignora il sorteggio e se li sceglie

La commissione elettorale si divide sugli scrutatori. E mentre la sindaca e altri due consiglieri s’affidano alla dea bendata e optano per il sorteggio, il terzo arriva a Palazzo con un elenco di...

La commissione elettorale si divide sugli scrutatori. E mentre la sindaca e altri due consiglieri s’affidano alla dea bendata e optano per il sorteggio, il terzo arriva a Palazzo con un elenco di giovani in mano, assicurando: «Sono disoccupati». Cecilia Francese e Ada Caso, che partecipa alla commissione elettorale del lunedì in sostituzione del capogruppo di “Con Cecilia”, Pino Bovi, i nomi li sorteggiano, e alla fine pure Renato Vicinanza si convince, ma Antonio Sagarese rimane sulla sua posizione e i quarantotto scrutatori, un quarto di quelli necessari, se li sceglie.
È quel che accade nel salotto comunale alle 15 del 12 febbraio, durante una lunga convocazione che si protrae per più di tre ore. La commissione si divide sulle modalità di selezione dei cittadini che il 4 marzo, in occasione delle elezioni politiche, dovranno occuparsi dello scrutinio dei voti. All’inizio della seduta pubblica, la sindaca ha espressamente richiesto che la scelta degli scrutatori avvenisse ricorrendo al sorteggio, ma Antonio Sagarese s’è opposto, e mentre i tre pescavano i bigliettini, il consigliere indipendente nominava i suoi scrutatori in maniera diretta.
E la sindaca Francese lancia dure stilettate: «Da sempre abbiamo portato avanti la tesi del sorteggio per definire gli scrutatori. Si tratta d’una questione di trasparenza».
Sagarese aveva fatto sapere che alla base della sua scelta c’è la convinzione di dare una boccata d’ossigeno a chi non ha reddito ed è disoccupato. «In occasione del referendum fui uno dei fautori del sorteggio, che poi s’è rivelato uno sfacelo, perché il 20 percento dei battipagliesi sorteggiati non s’è presentato e quasi il 30 percento di essi ha un posto di lavoro».(c. l.)
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