S. Severino, dialisi in stanze senza il riscaldamento

L’impianto dell’ospedale è rotto, pazienti costretti a portaris le coperte da casa A soffrire maggiormente il disagio sono gli anziani. Raffica di proteste

MERCATO SAN SEVERINO. Il reparto dove si effettuano le dialisi dellospedale Fucito è nella bufera a causa del malfunzionamento dei sistemi di riscaldamento. Numerosi pazienti, in prima persona o per il tramite di qualche familiare, hanno denunciato le precarie condizioni nelle quali sono costretti a curarsi durante il tempo necessario per effettuare la dialisi, all’interno di stanze fredde, dove sono stati registrati dei guasti agli impianti di riscaldamento.

Secondo le segnalazioni di alcuni familiari di soggetti dializzati, sono circa dieci giorni che si sta verificando questo disagio, avvertito soprattutto dai pazienti più anziani, che fanno molta fatica a prestarsi alle cure mediche in queste condizioni. Alcuni di loro, per contrastare questa difficoltà, hanno portato coperte e stufe elettriche da casa. C’è chi, durante le ore di cura, ha indossato addirittura cinque coperte per mantenersi al caldo. I familiari dei pazienti dializzati si sono dichiarati indignati e hanno duramente contestato la gestione di questo reparto. Nel mirino delle critiche è finita anche la volontà di trasferire alcuni reparti dell’ospedale Fucito. A renderlo noto è stato un manifesto affisso in questi giorni dall’ex assessore alla sanità del Comune di Fisciano, Vincenzo Sica, che ha evidenziato una profonda amarezza per una politica alquanto discutibile. «Ho vissuto in prima persona - sottolinea nel manifesto Sica - i disagi che incontrano i pazienti nel recarsi in ospedale e le condizioni avverse in cui operano i medici. Tra le difficoltà riscontrate si evidenziano carenza di personale sanitario, turni di lavoro massacranti, lunghe liste di attesa, strutture sanitarie fatiscenti e dulcis in fundo, come regalo di Natale, il trasferimento del reparto di ginecologia all’ospedale Ruggi di Salerno».

Nel manifesto, l’ex assessore Sica ha rivolto un appello al consigliere regionale del Pd, Tommaso Amabile, e all'onorevole Tino Iannuzzi, affinché intervengano per porre rimedio a quelle che vengono considerate come delle “scellerate decisioni” in contrasto coi principi del diritto alla salute per tutti.

(r. c.)

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