L’EX BOMBA AMBIENTALE

S. Nicola Varco, rimossi amianto e rifiuti

Chiusa la prima fase di bonifica dell’area di proprietà della Regione 

EBOLI - Conclusa la prima parte della bonifica di San Nicola Varco. Trovate due tonnellate di rifiuti speciali. C’era un “mare” d’amianto nell’ex mercato ortofrutticolo mai inaugurato dalla Regione Campania. C’era una distesa di pneumatici usati, molti dei quali bruciati. E c’era tanta plastica da coprire dieci campi di calcio. La ditta napoletana che ha vinto l’appalto, ha imbustato i rifiuti che ora verranno smaltiti. Non ci sono responsabili penali per lo scempio ambientale di San Nicola Varco.

Ci sono delle probabili “vittime”: i pochi residenti in zona e i tanti clienti che hanno mangiato i prodotti agricoli coltivati accanto all’ex immobile regionale. Nel corso degli anni si è perso il conto degli incendi dolosi appiccati a San Nicola Varco. Il cielo annerito dal fumo nero, carico di diossina, era visibile da Postiglione a Capaccio, da Albanella a Battipaglia. La pregiatissima e vendutissima agricoltura della piana del Sele ora è libera dalla bomba ecologica che per vent’anni ha infestato l’aria a ridosso della piccola stazione ferroviaria, ai più nota per i rifiuti della Campania che venivano caricati e portati in Germania, nell’era bassoliniana.

Finita la prima fase, inizierà il secondo step: la demolizione dei manufatti. A 12 anni dallo sgombero di 600 extracomunitari, la Regione Campania si è accorta che a San Nicola Varco c’era un immobile di sua proprietà, una grossa struttura in stato di degrado e di abbandono. Dopo le demolizioni cosa accadrà? La società Terna vuole costruirci una stazione per il megaelettrodotto sottomarino che collegherà tre regioni italiane. Un’opera da svariati milioni d’euro che non ha convinto il consiglio comunale di Eboli: «vogliamo garanzie ambientali sulla stazione elettrica altrimenti non farete niente» è stato il sussulto dei giovani consiglieri affiancati dal sindaco Mario Conte . La sensazione è che l’opera si farà. Al Comune arriveranno dei ristori (rimborsi economici) e la pericolosità ambientale ipotizzata nell’aula consiliare verrà dimenticata.

Non si spiega, altrimenti, l’alacre e dispendiosa opera di bonifica realizzata dalla Regione. Intanto, il Comune ha stampato delle brochure in lingua italiana, araba, rumena e indiana per spiegare le regole della raccolta differenziata. A 13 anni dall’avvio del progetto ci sono diversi quartieri dove ancora si depositano i rifiuti in maniera errata. Conclusa l’attività preventiva, si passerà alla repressione con le guardie ambientali. Al bando promosso dall’assessoreall’Ambiente Nadia La Brocca hanno risposto 23 persone. I volontari riceveranno un rimborso spese. La Brocca ha chiesto alla Sarim di provvedere a installare cinque telecamere nel centro storico, il quartiere più flagellato dalla raccolta differenziata errata. Al rione Borgo verrà realizzata un’isola ecologica a scomparsa, dimenticata nel contratto firmato anni fa.

Antonio Elia