Sì alle unioni civili Non tutti i candidati pronti a celebrare

Totalmente contrari Raffaele Adinolfi e Marco Falvella Roberto Celano e Antonio Iannone sceglieranno di delegare

SALERNO. Il sì della Camera dei deputati alla legge sulle unioni civili è già stato ribattezzato come un voto storico per il nostro Paese che dopo molti anni si è adeguato agli Stati dell’Unione Europea in materia di riconoscimento dei diritti alle coppie, anche dello stesso sesso, il cui legame finora non era riconosciuto legalmente, non garantendo nemmeno chi ha scelto una forma differente dal matrimonio tradizionale e religioso per ufficializzare la propria storia d’amore. Con il via libera definitivo al testo, adesso tutto passa nelle mani dei sindaci che dovranno applicare e, soprattutto, rispettare ed adeguarsi alla legge anche se il loro orientamento politico è distante dai contenuti del testo.

I precedenti. A Salerno il tema dei diritti uguali per tutti è stato già oggetto di polemica politica ben prima che cominciasse questa lunga campagna elettorale. Ricorderete la vicenda di Fa’afafine, lo spettacolo teatrale sul tema dell’omosessualità che doveva essere proposto anche agli alunni di alcune scuole della città e il conseguente scontro in Consiglio comunale sulla concessione del patrocinio da parte dell’Amministrazione comunale. Alla fine, lo spettacolo spostato dalla mattina al pomeriggio così che i ragazzi potessero andare a vederlo di propria scelta e non perchè inserito nel programma scolastico. E ancor prima, due anni fa, quando si cominciò a parlare di omologa, l’argomento entrò dentro l’assise di Palazzo di Città interrogando e facendo discutere maggioranza e opposizione. Oggi, che le unioni civili sono legge, i primi cittadini dovranno prendere una decisione nel momento in cui si presentino le richieste di registrazione o di celebrazione di unioni anche tra persone dello stesso sesso. Ed è su questo punto che abbiamo interrogato i dieci candidati sindaco di Salerno, per conoscere il loro orientamento in caso di elezione.

I favorevoli. Da socialista e laico, Vincenzo Napoli, sindaco facente funzioni e candidato sindaco del centrosinistra (Progressisti per Salerno, Salerno per i Giovani, Campania Libera, Moderati per Salerno, Davvero Verdi, Partito Socialista Italiano), «rispetterò la legge». «E – ha detto – sono pronto a celebrare le unioni civili». Sì senza condizioni anche per il candidato della sinistra alternativa, Gianpaolo Lambiase (Salerno di Tutti). «È scontato, farò come de Magistris a Napoli. E dico di più: tutti i Comuni dovrebbero farsi carico della questione affinché le unioni civili diventino sempre più diffuse in tutto il Paese». Di «passo avanti per l'Italia» ha parlato invece Dante Santoro (Vince Salerno, Salerno in Movimento, Giovani Salernitani). «Questa legge – ha detto – ci mette al passo con quei Paesi civili che rispettano i diritti di tutti. Da sindaco rispetterei con piacere questa legge».

I moderati. Favorevole anche Gianluigi Cassandra (Cassandra Sindaco e Io Amo Salerno) che si è detto pronto a celebrare le unioni civili pur restando contrario alla adozione del figlio del convivente, peraltro non prevista nel disegno di legge Cirinnà. «Sono favorevole a queste legge e – ha annunciato – sono pronto a celebrarle personalmente».

Al fronte del sì si iscrivono anche Giuseppe Amodio (Salerno ai Salernitani) e Antonio Cammarota (La Nostra Libertà, Cammarota Sindaco). Il primo, però, vorrebbe «che fossero i cittadini a scrivere leggi, per questo vorrei che ci fosse un referendum per dare la parola al popolo».

Da buon avvocato, Antonio Cammarota, sostiene che «il sindaco deve rispettare le leggi e non può discuterle. Tuttavia – ha sottolineato – resto della convinzione che il popolo, se diviso, deve pronunciarsi con un referendu». Per la legalità si dice anche Roberto Celano (Forza Italia, Attiva Salerno, Rivoluzione Cristiana, Celano Sindaco). «Rispetterò la norma, ma mi attengo alla mia coscienza e quindi chiederò eventualmente ad altri consiglieri di celebrare le unioni civili». Farà lo stesso anche Antonio Iannone (Fratelli d'Italia). «Sono assolutamente contrario. Ma il sindaco deve rispettare la legge, pertanto delegherò».

I contrari. I no “senza se e senza ma” arrivano invece da Raffaele Adinolfi (Il Popolo della Famiglia, Salerno per Adinolfi con la Dc) e da Marco Falvella (Il Popolo d'Italia). Il consigliere comunale uscente, ex coordinatore cittadino di Forza Italia, sposa in pieno le idee di Mario Adinolfi, leader del Family Day. «La mia risposta è scontata. Non celebrerò le unioni civili ma istituirò anche un regolamento che consenta l’obiezione di coscienza per i funzionari comunali». Per Marco Falvella, la legge sulle unioni civili «è la vergogna più grande di questo Governo. Sono assolutamente contrario e non celebrerò queste unioni. Si possono provare dei sentimenti ma questa legge – ha attaccato – va contro ogni valore cristiano».

©RIPRODUZIONE RISERVATA