“Ruggi”, Lenzi sospende il primario di Infettivi

Il professor Maurizio Mazzeo raggiunto da un provvedimento disciplinare Considerate “scomode” le dichiarazioni rilasciate dopo la morte di un paziente

Sarà stato quel «siamo impreparati a gestire l’emergenza» onestamente confessato agli organi di stampa dal primario di Infettivi del “Ruggi”, Maurizio Mazzeo, all’indomani del decesso del clochard 42enne affetto da Aids che a inizio settembre non trovò posto nel reparto e morì su una barella al pronto soccorso? Oppure la sua altra esternazione, ben lontana dall’essere una bugia, «la disponibilità del reparto è assolutamente insufficiente»? O forse è stato quel «l’ho più volte fatto presente al direttore generale ma non sono mai stato reputato degno di avere una risposta» a far andare su tutte le furie il manager, ancora per poco, dell’Azienda ospedaliera universitaria, Elvira Lenzi? Non si sa quale delle dichiarazioni del medico, peraltro nè menzoniere nè tantomeno sconvolgenti visto che la condizione in cui versa da tempo il reparto Infettivi dell’ospedale di via San Leonardo è nota a tutti, sia stata considerata tanto denigratoria nei confronti dell’Azienda da costringere chi l’ha finora amministrata a firmare un provvedimento disciplinare nei confronti del medico in questione. Un provvedimento - quello arrivato ieri che sospende Mazzeo dal servizio e dallo stipendio per i prossimi tre mesi - che sa più di editto bulgaro che di accorgimento cautelare, così come si vuole far intendere. Ha destato subito parecchio clamore la decisione che la Lenzi ha preso a pochi giorni dalla sua uscita di scena nei confronti di un professionista che, non riuscendo - per palesi incapacità strutturali - a salvare un suo potenziale paziente, aveva ribadito la necessità di potenziare i posti letto disponibili in un reparto dove, a fronte degli iniziali 42 posti e dei 35 previsti dal piano regionale, ne erano (sono) rimasti soltanto 16.

«È un provvedimento che ha il sapore della vendetta - tuona Margareth Cittadino della Cgil - nei confronti di un medico che aveva solo evidenziato le carenze effettive di un importante reparto, per di più di un’Azienda ospedaliera di secondo livello e punto di riferimento per l’intera provincia salernitana e non solo». Mazzeo, nei prossimi mesi, verrà sostituito da Nicola Boffa, membro dell’equipe medica che faceva capo allo stesso Mazzeo e che ora, con l’epidemia influenzale ormai alle porte - periodo caldissimo per il reparto di Malattie infettive - si troverà a dover fronteggiare l’ulteriore emergenza dettata dalla mancanza del primario.

«Il professor Mazzeo non ha commesso alcun reato - aggiunge la Cittadino - aveva semplicemente denunciato una situazione che ledeva, e continua a ledere, il territorio e l’utenza. A lui la nostra più grande solidarietà». Mazzeo, che ieri non ha risposto al telefono, ha fatto sapere alle persone a lui vicine che si affiderà a un legale per far valere le sue ragioni.

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