l’appello della uil medici a caldoro

«Ruggi in ginocchio, subito il nuovo direttore generale»

Non c’è più tempo da perdere: l’invito a dare un’accelerata per la scelta del nuovo manager del “Ruggi”, arriva questa volta dalla Uil medici. Dopo la lettera inviata al governatore dalla Cgil, ieri...

Non c’è più tempo da perdere: l’invito a dare un’accelerata per la scelta del nuovo manager del “Ruggi”, arriva questa volta dalla Uil medici. Dopo la lettera inviata al governatore dalla Cgil, ieri il sindacato dei camici bianchi ha rivolto un appello a Caldoro affinchè, «con l’autonomia e l’equilibrio che non gli mancano, designi entro i primi di dicembre il nuovo direttore generale», ha sottolineato il primario di Pediatria del “Ruggi” Lello Albano. «Non ci interessa interferire con le politiche regionali - ha sottolineato il medico - ci interessa piuttosto che l’Azienda non tracolli. Abbiamo di tempo fino al 31 dicembre per mettere a punto la pianta organica e provare a risolvere le ingenti criticità legate alla carenza di personale. E’ fondamentale che dal primo dicembre il “Ruggi” abbia un diggì che sia effettivamente nel pieno delle sue funzioni», ha continuato il rappresentante sindacale che pensa alle mobilità in ingresso e ad un nodo fondamentale da sciogliere, quale l’atto aziendale, oltre che il recupero dei rapporti con l’Asl per la definizione di percorsi integrati almeno sul fronte dell’emergenza e della salute mentale. Albano ha poi puntato il dito contro l’attuale manager Elvira Lenzi per come ha gestito il caso del primario di Infettivi Maurizio Mazzeo: «Un direttore generale non può dire, a proposito del paziente morto dopo aver atteso invano per un ricovero, che un posto si poteva trovare, perchè in questo modo si mette in discussione l’intero sistema dell’emergenza. Inoltre non credo che le dichiarazioni rilasciate dal colelga alla stampa abbiano danneggiato l’Azienda: Mazzeo si è limitato a ribadire quello che tutti sanno (la carenza di posti letto e di personale) e che noi stessi, come Uil medici, avevamo esposto pochi giorni prima a Caldoro». (b.c.)

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