Ruggi, al lavoro con le impronte digitali

Per rilevare le presenze verrà adottato il sistema di rilevazione biometrica. Tra un mese i nuovi badge ai dipendenti

Addio vecchi cartellini marcatempo. Ora i dipendenti del Ruggi dovranno utilizzare le impronte digitali. Tra un mese infatti partirà la nuova modalità di rilevazione delle presenze nell’Azienda ospedaliera universitaria per verificare se i dipendenti sono sul posto di lavoro.

Le nuove schede sono in tutto 3.500, le utilizzeranno i dipendenti del Ruggi e dei presidi annessi e cioè degli ospedali di Ravello, Cava, Mercato San Severino e “da Procida” di Salerno. E saranno sostituiti anche tutti i terminali marcatempo: sono ventitré quelli da cambiare e che adotteranno il cosiddetto sistema di “rilevazione biometrica”, cioè tramite le impronte digitali. Unico modo per rendere personale il sistema di timbratura e impedire che altri colleghi utilizzino il badge al posto di chi si assenta. Il costo complessivo dell’operazione, incluso la fornitura del software di gestione, dei servizi d’installazione, configurazione, avviamento e manutenzione, eseguita dalla ditta Engineering, è di 53mila euro. Tra circa un mese le nuove modalità di rilevazione delle presenze diventeranno effettive.

A dichiararlo è stato il direttore amministrativo dell’Azienda, Oreste Florenzano. «Presto partiremo con la rilevazione digitale. Ovviamente sul badge non ci sarà l’icona di un’impronta del dito, ma solo la sua immagine crittografata – spiega il direttore – in pratica la rilevazione avverrà tramite il passaggio sia della scheda sia del dito e il sistema informatizzato le confronterà. La presenza sarà rilevata grazie al confronto e quindi alla conferma dei dati digitali». Però per fare questo c’è bisogno di alcuni passaggi. «Siamo pronti per effettuare la fase di digitalizzazione dell’impronta sulla scheda, propedeutica all’installazione degli apparecchi, ma bisogna inviare prima un’informativa ai dipendenti per poter rilevare le impronte – puntualizza Florenzano – Intanto gli apparecchi marcatempo saranno sostituiti da nuovi terminali e nel giro di un mese dovremo essere operativi». Dunque, piaccia o no la novità, a breve si timbrerà con il nuovo sistema. Il sistema di rilevazione che l’Azienda adotterà non memorizzerà alcun dato biometrico: dopo il passaggio del badge e del dito sul marcatempo, le informazioni lette dall’apparecchio – e cioè solo matricola, data, ora e causale – saranno trasmesse al sistema centrale che non divulgherà in alcun modo informazioni sensibili, cioè le impronte, del dipendente. Il dato è stato definito non a caso “volatile” proprio perché le impronte non finiscono in nessun database e pertanto non c’è nessuna trasmissione di dati biometrici in rete, in quanto sono solo registrati in forma numerica crittografata sul badge. Per procedere con le nuove modalità di rilevazione delle presenze il direttore generale, Nicola Cantone, inviò una richiesta di parere al Garante per la privacy, spiegando le motivazioni per cui l’Azienda ravvisava la «cogente necessità di acquisire il sistema di rilevazione biometrica». Il motivo era che 850 dipendenti su 2000 in servizio al Ruggi erano oggetto d’indagine per uso improprio del cartellino marcatempo.

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