IL CASO

“Ruggi”, è emergenza sicurezza: dipendente colpito per la sosta

Addetto di Farmacia redarguisce un uomo che aveva parcheggiato male bloccando l’intero deposito L’operatore sanitario aggredito è in osservazione

SALERNO - Una nuova aggressione nei confronti di un operatore sanitario all’ospedale Ruggi. Ma, questa volta, a finire nel mirino non è un addetto in servizio al Pronto soccorso o nelle altre aree “ingolfate” dalle carenze di personale e dalla recrudescenza del Covid. Ad avere la peggio nel corso del turno del pomeriggio di giovedì è un operatore in servizio presso l’Unità di Farmacia del nosocomio di via San Leonardo. L’uomo, infatti, è stato prima offeso e poi spintonato da uno sconosciuto che era stato in precedenza redarguito per aver sostato in malo modo la propria auto. Il dipendente dell’Azienda Universitaria, infatti, aveva chiesto l’intervento per la rimozione dell’auto del suo aggressore, parcheggiata davanti all’ingresso dell’area destinata allo scarico merci di Farmacia che impediva praticamente ogni operazione. Da qui, dunque, si è scatenata la discussione che ha visto l’operatore sanitario avere la peggio: è finito al Pronto soccorso ed è rimasto sotto osservazione per ore.

Un fatto condannato con forza dai delegati Rsu della Cisl dell’Azienda Universitaria guidata dal manager Vincenzo D’Amato che, in una nota, hanno raccontato la vicenda: «Il rispetto delle norme vigenti hanno portato il collega a richiedere lo spostamento dell’autovettura che intralciava il libero transito e la possibilità di scarico e carico di medicinali e presidi per i servizi dell’ospedale, scatenando gesti di estrema violenza da parte dell’utente». I delegati della Funzione Pubblica della Cisl sottolineano che quanto accaduto è «l’ennesimo atto vandalico a danno degli operatori sanitari. Il luogo di lavoro nelle aziende sanitarie da ormai troppo tempo rappresenta un luogo estremamente pericoloso per chi vi opera e finché le autorità competenti non decideranno incisivamente di tutelare attraverso un adeguato potenziamento dei servizi di tutela e sicurezza la situazione non può che aggravarsi. Rafforziamo un concetto semplice e fondamentale: a fine giornata il lavoratore ha il sacrosanto diritto di rientrare a casa sano e salvo» concludono con rammarico i delegati della Cisl.

Dure anche le parole del segretario provinciale del sindacato, Alfonso Della Porta : «Il collega, vittima dell’ennesima violenza, è stato trasportato presso il servizio di pronto soccorso, sottoposto ad indagini e cure per aver riportato lesioni e ferite da percosse e sembrerebbe che sia ancora in osservazione. Una questione drammatica a carattere nazionale, ove emerge una marcata regressione sociale e culturale del nostro Paese. A partire dai Pronto Soccorso ma purtroppo anche in ogni servizio e struttura sanitaria pubblica, il rischio di aggressioni è diventata la norma non l’eccezione e bisognerebbe ristabilire presidi di sicurezza ed aumentare gli organici addetti alla vigilanza ».