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Rubava il caffè all’azienda: ex dipendente alla sbarra

SCAFATI. Affronterà il processo davanti al giudice monocratico Giocoli, l’operaio scafatese Antonio Annunziata, 27 anni, accusato di appropriazione indebita per aver sottratto alla ditta presso cui...

SCAFATI. Affronterà il processo davanti al giudice monocratico Giocoli, l’operaio scafatese Antonio Annunziata, 27 anni, accusato di appropriazione indebita per aver sottratto alla ditta presso cui lavorava una pedana con seicento chilogrammi di caffè. Il “sacco dei chicchi”, marca Kimbo, era avvenuto ai danni della società Mida cash &carry, con sede a Scafati e collegata al centro logistico situato ad Arzano.

Annunziata, che lavorava proprio come autista trasportatore della merce da una sede centrale alle altre dislocate sul territorio, era stato scoperto dal responsabile logistica della società, resosi conto delle mancanze nel procedere agli inventari della merce. Delle sette pedane che costituivano la partita incriminata, trasportata il primo ottobre 2010 da Arzano a Scafati, mancava quella del caffè, scomparsa nel nulla senza alcuna spiegazione logica. La sola possibilità era appunto quella del furto ad opera di qualcuno che aveva la possibilità di compiere il colpo.

Il carico da 600 chilogrammi in singole confezioni da 250 grammi ciascuna, era a bordo del furgone Iveco Daily guidato da Annunziata, e fu proprio lui a finire nel mirino. Dopo aver incrociato i dati ed aver fatto alcune verifiche, il responsabile delle spedizioni decise di chiarire la faccenda, fino al crollo del responsabile. «Mi dimetterò», disse Annunziata dopo essere stato messo alle strette, aggiungendo dettagli su altre sottrazioni di merce. In precedenza, infatti, Annunziata aveva preso una pedana di tonno per 916 chilogrammi, 480 litri di olio Carapelli e 4 pedane di Nutella, per un danno economico alla ditta presso cui lavorava di trentamila euro. Fu lui stesso a spiegare di aver agito da solo, senza complici e senza alcuna indicazione su eventuali destinatari e compratori della merce rubata. Dopo aver ammesso le colpe, l’uomo lasciò il posto di lavoro. Ora a suo carico inizia il processo davanti al giudice monocratico, con una lunga denuncia e un capo d’accusa che prevede soltanto l’episodio del caffè. In aula sarà dunque ricostruita una vicenda di basso profilo, con un dipendente infedele che rubava alla sua stessa azienda, senza tracce della merce sparita né indicazioni sulle modalità dei reati commessi.

Alfonso T. Guerritore

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