Rubata targa ricordo dedicata al partigiano «Un’ingiuria fascista»

Il furto notturno all’interno del Giardino della Resistenza L’Anpi di Cava mobilitata: «Ne metteremo un’altra»

CAVA DE’ TIRRENI. Una ragazzata o un gesto provocatorio? A questa domanda non c’è ancora una risposta, anche se l’associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) ha già la sua verità su quanto accaduto sabato notte, nella villa comunale “Falcone e Borsellino” a viale Crispi, dove è stata rubata la targa in ricordo del partigiano Mario Zinna. La targa era stata apposta il 25 aprile 2016, in concomitanza con la piantumazione di un acero e rientrava in un più ampio progetto denominato “Il giardino della resistenza”, ideato per far sì che la memoria storica non andasse perduta e che, anzi, la Resistenza fosse un monito per le giovani generazioni.
Ecco perché la rimozione della targa sembra assumere una valenza ancora più grave. A sottolinearlo sono i componenti della sezione cavese Anpi: «Temiamo che il gesto non sia una bravata giovanile, ma l’ennesima ingiuria fascista - dicono in una nota - Più volte la città è stata scenario di provocazioni fasciste, come quando furono apposti manichini impiccati, raffiguranti partigiani, all’ex pretura di Cava. Era il 25 aprile, giorno dell’anniversario della liberazione. Anche la rimozione della targa, quindi, potrebbe essere stata attuata in ragione del progetto “Il Giardino della Resistenza”».
L’area verde del parco cittadino, dedicata ai partigiani, è l’orgoglio dell’Anpi: «Gli aceri rossi – si legge ancora nella nota – sono stati piantati per onorare gli uomini e donne che hanno lottato per liberare l’Italia dal nazifascismo. Il primo acero, piantato il 25 aprile del 2015, è stato dedicato alla staffetta partigiana Bianca Bracci Torsi, mentre l’anno dopo è stata onorata la figura di Mario Zinna, detto “Pugno”. Nato ad Atripalda, partì giovanissimo verso il Nord Italia occupato dall’esercito tedesco per unirsi, dopo l’armistizio del 1943, alle brigate partigiane». L’atto di sabato, dunque, potrebbe essere «un messaggio di alcuni gruppi neo-fascisti cavesi. In risposta a tale provocazione,metteremo una nuova targa dedicata a “Pugno” e invitiamo il fronte antifascista della città, i rappresentati istituzionali e il sindaco Servalli a prendere parte all’appuntamento». Alfonsina Caputano
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