«Rovella è in stato di abbandono» 

L’ex sindaco D’Aiutolo attacca l’amministrazione guidata da Rossomando

MONTECORVINO ROVELLA. È stata una conferenza al vetriolo quella che si è svolta nella sede della compagine politica “Uniti per la Montecorvino che Vogliamo”. Giuseppe D’Aiutolo, oggi consigliere di minoranza ma già sindaco dal 2010 al 2012, e l’allora assessore ai lavori pubblici, Angelo Mellone, non hanno lesinato argomenti per descrivere «l’attuale stato di abbandono in cui versa il paese gestito dall’amministrazione Rossomando».
Nell’incontro con la stampa, D’Aiutolo fa capire che è al lavoro per costruire una nuova squadra capace di competere alle prossime elezioni amministrative che si terranno tra poco meno di un anno, forse in concomitanza con le Politiche. «Dal 1973 - rivendica - la mia è stata l’unica amministrazione comunale che è andata vicina all’adozione di un nuovo Puc. Dopo tutto l’iter necessario e le osservazioni, lo strumento urbanistico doveva essere solo approvato, ma da allora è fermo. L’attuale esecutivo non ha fatto niente per adottare un nuovo piano urbanistico».
Sul fronte dell’ambiente, l’ex primo cittadino denuncia: «La possibile presenza di amianto sui capannoni dell’ex Sida di San Martino», benché, aggiunge «la mia amministrazione aveva rilasciato una concessione con indici da Puc, con l’idea di realizzare anche un’alternativa all’attuale asse viario e un’ampia area pubblica».
Altro tasto dolente è stato sul fronte della pubblica illuminazione: «Avevamo predisposto un progetto per cambiare un apparato di luci vecchi di circa 40 anni con un impianto a led. Il progetto – dice D’Aiutolo - era pronto e strutturato, ed è stato addirittura approvato in Consiglio comunale il 28 luglio del 2012 ma da allora è fermo. Il Comune avrebbe ottenuto un risparmio di circa l’80 per cento, con la sostituzione di pali e lampadine sull’intero territorio comunale».
Roberto Di Giacomo
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