allarme teppisti

Ronde notturne contro i raid delle baby gang

I residenti di Pastena esasperati dalla situazione: «Serve fare subito qualcosa»

«Adesso basta, non ne possiamo davvero più, la misura stavolta è colma». Si sfogano così gli abitanti del quartiere Pastena dopo l'ennesimo episodio di violenza registrato lungo le vie del rione solo giovedì scorso. Bande di giovani tengono sotto scacco le piazze e le persone hanno paura a uscire.

Vere e proprie baby gang provenienti dai vicini quartieri. Gruppi di ragazzini poco più che maggiorenni che arrivano a frotte in sella ai loro scooter e che si posizionano all'angolo delle strade. Le serate estive invogliano a far tardi, quattro chiacchiere con gli amici fanno piacere a chiunque e, non di rado, va a finire che ci scappa qualche birra in più. Spesso, però, basta uno sguardo alla persona sbagliata, una parola fuori posto e una tranquilla sera d'estate può trasformarsi in una notte d'inferno. Così giovedì scorso, quando un gruppo di ragazzini è stato aggredito da dei coetanei nella piazzetta Volontari della Libertá, a due passi dal chioschetto che funge da bar. Per evitare il peggio sono stati costretti a trovare rifugio in una vicina pizzeria.

«Siamo davvero allo stremo - ci racconta Mario Apicella che da oltre cinquant'anni vive nel quartiere - abbiamo paura per i nostri figli e per i nostri anziani che non sono nemmeno liberi di trascorrere due ore in tranquillitá nella nostra piazzetta. Più volte abbiamo segnalato il problema alle forze dell'ordine che, quando passano, non si fermano neanche. Credo sia arrivato il momento di agire, di fare qualcosa. Se non ci pensano le istituzioni, lo faremo noi da soli». E come lui sono tanti, almeno una trentina, i residenti che hanno deciso di organizzarsi in maniera autonoma. Per ora non hanno le idee ben chiare: c'è chi parla di una manifestazione, chi di mettere su delle vere e proprie ronde notturne di sorveglianza. Ciò che è sicura, invece, è l'esasperazione per una situazione di disagio che qui si respira a pieni polmoni. «Non vogliamo chiudere il quartiere a chi viene da fuori - sottolinea Adolfo Colombo, anche lui tra i cittadini indignati - la nostra piazza è, e rimarrá, a disposizione di tutti. Però bisogna comportarsi bene, avere rispetto delle persone che vi sostano e degli arredi che la compongono. Non è possibile che ci siano persone che la sera devono avere paura a scendere per strada perché dei balordi si divertono a infastidire e a sfasciare tutto quello che gli capita sotto tiro». A due passi c'è piazza Caduti Civili di Brescia.

Qui incontriamo Flavia, 14 anni, da sempre abituata a trascorrere le sue serate nella piazzetta sotto casa.

«Il fenomeno non è nuovo. Chi, come me, frequenta questi posti lo sa che il rischio di fare brutti incontri c'è. Tutto sta a cercare di tenere a distanza questi ragazzi, a non rispondere alle loro continue provocazioni. Basta un niente per scatenare una lite». A farne le spese, poi, sono spesso i più deboli: «Ultimamente - continua Flavia - c'è un ragazzo disabile che viene continuamente preso in giro. Fa rabbia vedere queste cose ma reagire non è facile».