Giffoni sei casali

Rogo “Nuova Santa Rosa” Inchiesta ipotizza il dolo

GIFFONI SEI CASALI. Continuano le indagini sull’incendio che nella notte tra sabato e domenica scorsa ha interessato lo stabilimento della “Nuova Santa Rosa”, l’azienda dolciaria di proprietà dell’i...

GIFFONI SEI CASALI. Continuano le indagini sull’incendio che nella notte tra sabato e domenica scorsa ha interessato lo stabilimento della “Nuova Santa Rosa”, l’azienda dolciaria di proprietà dell’imprenditore salernitano Antonio Botta. Il piazzale dove è installato l’impianto di refrigerazione, dal quale sarebbero partite le fiamme che hanno poi avvolto anche due autocarri, è stato posto sotto sequestro dopo che gli uomini del Servizio Investigazioni Scientifiche del comando provinciale di Salerno avevano effettuato tutti i rilievi del caso.

Ed è proprio dai risultati di quanto è stato raccolto dalla scientifica che gli uomini dell’Arma della stazione picentina e della compagnia di Battipaglia, prenderanno le mosse per sviluppare le indagini. Gli inquirenti tendono già ad accantonare l’ipotesi del corto circuito, dando invece più peso a quella dell’incendio doloso. Ma il proprietario della “Nuova Santa Rosa”, sentito domenica, ha escluso di essere stato minacciato.

L’azienda, presente sul mercato dal 1977, aveva però da qualche tempo – a causa della crisi economica – avviato alcune procedure di cassa integrazione per i dipendenti. Ma Botta, avrebbe escluso anche questa pista.

Ieri, nonostante i sigilli dei carabinieri e due mezzi andati in fiamme, i cancelli dell’azienda erano aperti. E questo fa pensare che l’attività, nonostante i danni subiti, sia ripresa. Si attende ora il dissequestro del piazzale e dei macchinari danneggiati per poterli sostituire. Il danno, secondo una prima stima, ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro. Un brutto colpo per la “Nuova Santa Rosa” e per i suoi proprietari che hanno anche temuto per la loro sicurezza dal momento che la famiglia Botta vive proprio sopra lo stabilimento.

Mattia A. Carpinelli