Rogo alla Nappi, nessun danno ambientale 

La rassicurazione dei tecnici dell’Arpac: «I composti organici volatili non hanno nemmeno raggiunto la soglia della rilevabilità»

Solo fumo. Le fiamme alla Nappi Sud non hanno arrecato alcun danno all’aria battipagliese: parola dei tecnici dell’Arpac. Nel pomeriggio di ieri, gli alti funzionari dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale hanno rassicurato Palazzo di Città: la sciagura atmosferica è scongiurata. È quel che emerge dai rapporti di prova dei primi campioni analizzati dagli esperti: dati riferiti al 25 e al 26 giugno, alle prime ventiquattr’ore del rogo. «Non si evidenziano superamenti dei valori limite per la qualità dell’aria, attestati dal decreto legislativo 155 del 2010»: lo fa sapere l’assessore Stefania Vecchio dopo aver parlato con i tecnici dell’Agenzia regionale.
Dall’aria al suolo. «I composti organici volatili - spiega la delegata all’ambiente - non hanno nemmeno raggiunto la soglia della rilevabilità». Propano, butano, esano, limonene, cloroformio, cloruro di metilene, pentaclorofenolo, benzene, toluene, xilene, alcool etilico e metilico, formaldeide e acetaldeide: le colonnine non hanno rilevato nulla di tutto ciò nell’atmosfera battipagliese nelle ore più violente del rogo. È quel che si legge nella relazione sommaria dei tecnici dell’Arpac, finita sulla scrivania di Antonio De Sio, direttore del dipartimento provinciale dell’Agenzia regionale. Un’analisi serrata, quella effettuata sulla qualità dell’aria, ma non finisce qui, perché ora c’è la terra che va monitorata: «L’attività dei tecnici dell’Arpac continuerà con i campionamenti di “top soil”», aggiunge l’assessore. Rilievi che serviranno ad individuare eventuali contaminazioni frutto della ricaduta degli inquinanti sul suolo: “top soil” che seguirà dettami e parametri previsti dall’Orsa, l’Osservatorio regionale per la sicurezza alimentare».
L’istituto zooprofilattico. Una buona notizia per i cittadini di Battipaglia, che possono tirare un sospiro di sollievo. Una relazione sommaria, quella trasmessa al Comune e all’assessore, alla quale farà seguito un report dettagliato, con cifre e valori, che arriverà lunedì a Palazzo di Città. S’attendono pure i risultati dei campionamenti dei tecnici dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, condotti nel raggio di cinquecento metri per quel che riguarda l’aria, mentre, in riferimento ad alveari, capi di bestiame e colture, i rilievi sono stati effettuati pure a tre chilometri dal focolaio.
Il precedente. Arrivarono rassicurazioni, sia dall’Arpac che dall’Istituto zooprofilattico, pure un anno fa, dopo il rogo nei capannoni della “Sele Ambiente”. Nei giorni scorsi, i fatti di quell’11 giugno 2017 sono tornati d’attualità, e non soltanto per l’associazione al recente incendio: a Palazzo di Città, lunedì scorso, s’è tenuto un incontro tra l’amministrazione, i tecnici municipali e i vertici della “New Rigeneral Plast”, l’impresa che, sei mesi dopo l’incendio, ha ereditato l’area di via Filigalardi. E pure le cataste di ecoballe stoccate nei piazzali, avvolte da vegetazione: l’azienda s’era impegnata a smaltirle entro la fine dell’anno, ma l’amministrazione Francese vuol far prima. E nelle prossime ore potrebbe emanare un’ordinanza.
Carmine Landi
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