Roccadaspide, crisi settore castanicolo «Aiuti ai produttori»

ROCCADASPIDE. Un calo dell’80% della produzione di castagne in provincia. La crisi di settore ha colpito soprattutto Roccadaspide, uno dei principali centri di produzione del salernitano con il...

ROCCADASPIDE. Un calo dell’80% della produzione di castagne in provincia. La crisi di settore ha colpito soprattutto Roccadaspide, uno dei principali centri di produzione del salernitano con il rinomato “Marrone” Igp. «Le cause del calo – spiega Mario Miano, consigliere politico all’agricoltura della Provincia ed imprenditore del settore – sono dovute in modo principale al cinipide del castagno, meglio conosciuto come mosca cinese, che attacca la pianta e la porta al deperimento».

L’insetto causa la comparsa di ingrossamenti tondeggianti, detti galle, sui germogli e le foglie delle piante, lasciando che la larva compia il suo ciclo vitale. Si tratta di uno degli insetti più nocivi al mondo, in quanto porta ad un veloce deperimento delle piante. «Il cinipide del castagno – continua Miano – non è però l’unica causa del calo di produzione. Vi sono altre patologie, come ad esempio alcune specie di funghi che invecchiano l’albero, causano un cancro corticale che colpisce gli organi legnosi della pianta che si disidratano e seccano, e provoca danni pari a quelli del cinipide, mettendo i coltivatori in ginocchio».

Miano sollecita una maggiore attenzione al problema per rilanciare il settore. «Le istituzioni dovrebbero smettere di elargire fondi alle associazioni che si occupano della lotta biologica al cinipide del castagno – aggiunge Miano - che in realtà non serve. Bisogna dare una mano ai produttori reali, messi in ginocchio dalla crisi. Bisogna effettuare un servizio informativo e far capire che i castagneti devono essere considerati alla pari dei frutteti della Val Di Non, ovvero protetti e curati 365 giorni all’anno e non trattati come una selva o essere presi in considerazione solo nei mesi della raccolta». Per la prevenzione, «è necessario mettere in campo le esperienze disponibili e trattare le piante con trattamenti chimici approvati dal Ministero della Sanità e dunque non nocivi. Bisogna preservare le coltivazioni, attraverso un’azione di prevenzione e disinfestazione da funghi e altri agenti patogeni, mettendo al sicuro le parti non infette delle piante».

«A Roccadaspide - conclude Miano - le aziende sono tantissime, grandi e piccole, e tutte risentono della crisi. Il calo di produzione comporta anche un innegabile calo di manodopera e, dunque, a risentirne è tutta la popolazione».