LA STORIA

Roberto Bianco jr: «La musica mi ha riconsegnato la vita»

A 23 anni conquista YouTube con la sua “Rivincita” dopo il carcere per aver sparato a tre buttafuori in discoteca

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SALERNO -  Ricominciare a vivere a 23 anni. Roberto Bianco junior afferma di essere una persona diversa da quella che nel 2013, quando aveva appena 16 anni, fece parlare di sé a Salerno. Per gli spari a tre buttafuori in una nota discoteca della litoranea Sud e un tentato omicidio per alcune coltellate, sta ancora pagando il suo debito con la giustizia.

Tuttavia, il peggio è passato. Così, dopo i cinque anni trascorsi tra il carcere minorile di Airola e la casa circondariale di Potenza, oggi è affidato ai servizi sociali, ma è nella musica trap che trova la sua nuova ragione di vita. La sua “Rivincita” su YouTube ha già superato le 6.100 visualizzazioni. Quell’adolescente cresciuto troppo in fretta nel rione Petrosino oggi spiega di aver svestito i panni di ragazzo di strada grazie all’aiuto della famiglia, del manager Alessandro Raimo e di artisti come Peppe Soks.

Bianco, come è nata la sua passione per la musica?

L’avevo già da piccolo, quando ascoltavo musica rap. Però non avevo idea di cosa significasse fare musica.

Perché?

Pensavo che la vita fosse fare la malvivenza.

E poi cosa è successo?

In carcere ho ragionato e capito che tutto questo non porta a niente. Così ho iniziato a fare musica.

Ad Airola e a Potenza, durante il periodo di detenzione, cosa ha imparato? Ha scritto in cella i primi testi?

Sì, scrivevo strofe piccole e poi a Potenza ho fatto anche una canzone rap. Tutti dicevano che ero bravo. E li ho capito.

Cosa?

Che la malavita non porta a nulla e ci sono cose molto più belle da fare. Ora la musica è la vita per me. Io sto bene quando scrivo e registro. Mi sento felicissimo.

In carcere dunque è cambiato tutto.

Sì. Ad Airola ho vinto anche un paio di concorsi di poesie.

Lei dice di essere cambiato davvero. Riesce a spiegarmi in cosa consiste questo mutamento?

Mi sono tolto di mezzo dagli impicci da cose come, ho detto già prima, che non portano a nulla e ti rovinano solo la vita.

C’è un episodio scatenante che l’ha portata a pensare questo?

Sì. Io ho passato cinque estati e altrettante festività natalizie in carcere. Ne valeva la pena? Non penso proprio.

Ai vecchi amici cosa ha detto quando li ha rivisti?

Non posso avere rapporti con loro perché hanno precedenti. Ma per me, anche se abbiamo preso strade diverse, restano sempre i miei amici d’infanzia.

Suo padre ha fatto il video di “Rivincità” con lei. Cosa pensa di questa sua scelta?

Papà è contento. Lui non ha mai accettato quella mia scelta e adesso è rinato anche lui. Dice che sto facendo qualcosa di bello.

Cosa vuole fare da grande?

Il mio sogno è diventare un cantante famoso, anche se da qualche mese sto imparando l’arte della pizza con un mio amico.

Quale pizza le viene meglio?

La margherita perché è la pizza più buona e più facile da fare.

Qual è il testo più bello che ha scritto?

La seconda canzone che uscirà dopo “Rivincita”. La sto componendo.

C’è una frase più bella di altre?

Sì. Ho scritto che non voglio tornare nelle celle perché la libertà è più bella.

Dopo cinque anni come ha trovato il mondo fuori?

Come era prima, solo che ora lo guardo con occhi diversi.

A breve uscirà anche un libro sulla sua storia?

Sì, ma per ora preferisco non svelare nulla.

Ad un suo coetaneo che oggi esce dal carcere, dopo aver pagato il suo debito con la giustizia, cosa consiglierebbe per evitare di sbagliare ancora?

Di provare ad essere qualcuno non per forza usando la violenza. Ognuno di noi ha delle doti e può fare cose fantastiche.

Domenico Gramazio

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