L’evento

Roberti e Cappuccio discutono di legalità

Il procuratore nazionale antimafia e lo scrittore-regista interverranno domani a Sessa Cilento nell’ambito di “Segreti d’autore”

Domani alle ore 21, nell’ambito della rassegna “Segreti d’autore” a Sessa Cilento si parlerà di legalità, intesa come “natura della legalità” e “legalità della natura”. Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia e Ruggero Cappuccio, scrittore e regista, daranno vita ad una sequenza di riflessioni incrociate sulle origini e lo sviluppo del fenomeno mafioso in Italia e nel mondo. Le analisi di Roberti, che vanta una vastissima esperienza sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e quelle di Cappuccio, che nel suo romanzo Fuoco su Napoli esamina il dinamismo antropologico delle mafie, articoleranno un confronto a due voci sui mutamenti strategici che le cellule dell'antistato hanno maturato negli ultimi decenni. Il ruolo della mafia siciliana nei grandi rivolgimenti della storia italiana, dallo sbarco di Garibaldi a Marsala, fino all'intervento degli americani nella seconda guerra mondiale; la nascita del governo repubblicano e i parallelismi tra criminalità e stato deviato, sono i temi prescelti per accompagnare il pubblico alle soglie della creazione del pool antimafia di Palermo. Il Procuratore Nazionale Franco Roberti, che nel mese di giugno, presso la Cappella San Severo di Napoli, ha messo in scena una lettura drammatizzata del testo di Ruggero Cappuccio Paolo Borsellino Essendo Stato, rievocherà la figura dello straordinario magistrato palermitano e del suo inseparabile collega ed amico Giovanni Falcone. La rivoluzione strutturale dei due giudici nell'ambito del lavoro investigativo e la nascita di una visione organica del fenomeno mafioso, orienteranno la conversazione tra Roberti e Cappuccio sulla necessità di inquadrare l'identità mafiosa come prodotto culturale di un'intera nazione. L'analisi del linguaggio di cosa nostra, la perversa fascinazione che essa esercita sulle giovani generazioni, il suo sistema allusivo nella strategia delle comunicazioni interne, saranno i punti cardinali intorno ai quali ruoterà il dialogo, fino alla disamina finale della velocità mimetica e globalizzata con la quale le intelligenze criminali si muovono attualmente. Franco Roberti e Ruggero Cappuccio si soffermeranno, infine, sul lavoro del magistrato come psicanalista sociale del soggetto criminale, mettendo a fuoco la strettissima connessione esistente tra le mafie e l'idea di morale che struttura gli stati del mondo. Al termine dell'incontro, seguirà la proiezione del film Il Camorrista di Giuseppe Tornatore.