Ritorna a risplendere il Chiostro della Pace

Restaurata l’opera realizzata nel 2005 da Ettore Sottsass jr con sculture di Enzo Cucchi

Chi entra nel chiostro della Pace viene avvolto, in maniera immediata, da una leggiadria soffusa, da una luminosità solare, dalla linearità degli intrecci di vari elementi architettonici. Ritorna a risplendere il progetto di Ettore Sottsass Jr., con sculture di Enzo Cucchi, realizzato tra febbraio e ottobre del 2005 nel Campus di Fisciano, su committenza dell’Università degli Studi di Salerno.

L’opera è il risultato di un sodalizio, consolidato da anni, tra l’architetto Ettore Sottsass, rappresentante di rilievo del «nuovo design», e il pittore e scultore Enzo Cucchi, uno dei protagonisti della scena artistica internazionale. Ieri mattina, il complesso è stato restituito all’Ateneo ed ai suoi studenti a seguito dei lavori di restauro promossi dal Dispac (Fondi Farb di Ateneo) in accordo e con la collaborazione dell’Ateneo di Salerno. «La speranza è quella di accrescere la consapevolezza del fruitore nei confronti dell'area pubblica, consapevolezza che è parte integrante del progetto di salvaguardia e manutenzione dell’opera – ha spiegato il rettore uscente, Raimondo Pasquino - il Chiostro è stato concepito come dialogo tra arte e architettura e rinvia ai luoghi dell'antico liceo peripatetico, dove lo studio e la riflessione si nutrivano anche di incontri e di pause, e suggerisce il valore della pace, del raccoglimento, dell'ospitalità e dell'amicizia».

Le sculture di Enzo Cucchi, modellate in terracotta, dipinte a smalto, esprimono, per temi e materiali, alcuni dei motivi ricorrenti e caratteristici del repertorio iconografico dell'artista. Il 28 febbraio 2008, il Chiostro della Pace ha ricevuto il Premio Paalma (Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale) assegnato nell'ambito della Triennale di Milano. «Accanto ai lavori di restauro – ha aggiunto Maria Passaro, docente di Storia dell’arte contemporanea – abbiamo pensato di affiancare una serie di iniziative culturali e scientifiche, questo per aumentare la consapevolezza del pubblico al possesso di un’opera d’arte così preziosa. Quindi abbiamo corredato il chiostro di pannelli didattici, abbiamo creato un sito interamente dedicato al Chiostro, oltre ad aver avviato un concorso artistico diviso in due sezioni: fotografia e scrittura creativa. Speriamo che un'informazione più precisa e duratura possa aiutare gli studenti a vivere questo luogo, perché è per loro che è stato pensato». Entusiasta Antonio Rava, responsabile del restauro: «Abbiamo salvato delle opere straordinarie quasi in extremis - ha commentato - ora si mette in moto il processo di manutenzione. Non vogliamo più rischiare di perdere questo patrimonio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA