Rissa dopo un amore finito Arrestati i quattro contendenti

Processo per direttissima al tribunale di Nocera: alla sbarra padre e figlia e due fratelli di Pagani Lei è stata liberata, divieto di frequentarsi al padre ed all’ex fidanzato, domiciliari per il quarto

PAGANI. Sono stati arrestati e processati per direttissima i quattro protagonisti della rissa che ha animato le palazzine popolari di Pagani due sere fa: la diciottenne Anna Tortora, il padre di lei, Massimo Tortora, il trentatreenne Gaetano Sessa, di professione venditore ambulante, e suo fratello Vincenzo Sessa.

L’incontro poi sfociato nella rissa era nato in realtà come un appuntamento per chiarire la fine della relazione tra la giovane Tortora e Sessa, che si era presentato all’incontro insieme al fratello Vincenzo e insieme avevano trovato ad attenderli il padre della ragazza. Erano bastate poche battute perché la tensione arrivasse alle stelle e scattasse la zuffa, nella quale i contendenti hanno utilizzato persino una spranga e una catena di ferro. C’è voluto l’intervento di due pattuglie di carabinieri per mettere fine allo scontro. Al termine della “disfida” due contro due, il padre della ragazza ha riportato una lussazione alla spalla, guaribile in venti giorni, mentre gli altri contendenti hanno riportato lievi contusioni. Tutti e quattro hanno trascorso una notte in cella nella caserma della tenenza di Pagani prima del processo, celebrato ieri mattina per direttissima davanti al giudice Raffaele Donnarumma.

Al termine del giudizio, chiuso ieri pomeriggio alle diciassette, il giudice ha rimesso agli arresti domiciliari Vincenzo Sessa, che ha precedenti per rissa, difeso dall’avvocato Bonaventura Carrara del foro di Nocera Inferiore, ha disposto per Massimo Tortora e Gaetano Sessa il divieto di avvicinamento reciproco e ha deciso la liberazione immediata Anna Tortora.

Il litigio è divampato in un attimo nel quartiere popolare delle palazzine, sul posto è arrivata velocemente un’ambulanza che si è poi recata in ospedale scortata dai militari per evitare spiacevoli seguiti della vicenda. L’iniziale chiarimento sulla relazione finiota fra Tortora e Sessa si è insomma trasformato in una zuffa all’arma bianca con mazza e catena. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della tenenza di Pagani, guidati dal tenente Iannelli, e gli uomini del reparto radiomobile di Nocera Inferiore, al comando del tenente Savini, fermando e poi arrestando le quattro persone finite alla sbarra per esporre le rispettive ragioni nel corso di una lunga udienza al tribunale di Nocera Inferiore. I presenti hanno mostrato anche in questa circostanza rabbia e vecche ruggini, rievocando episodi di calci, pugni e altre “tenerezze”.

In aula, come nelle prime informazioni raccolte dagli investigatori, è stato riferito il motivo scatenante della zuffa, con la notizia di reato per rissa e il processo scattato per direttissima dopo le manette.

Alfonso T. Guerritore

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