Rischio amianto ad Angri Individuati i primi siti

Sono le zone dove ancora si trovano i vecchi prefabbricati post terremoto Adesso si attende l’ordinanza del sindaco ma la bonifica costerà cara

ANGRI. All’indomani del parere favorevole da parte delle commissioni consiliari urbanistica e territorio ed ambiente e sanità, alla richiesta delle associazioni Aria Nuova, Avanguardia, Giovane Italia Angri, Noi con l’Italia, Nova Luce, Panacea, Radicali Salerno, Officina delle Idee, che avevano chiesto la predisposizioni del censimento obbligatorio delle strutture di amianto presenti sul territorio, vengono sciolti alcuni dubbi su quali sono le aree maggiormente a rischio, e su come si procederà concretamente in ordine all’istituto di democrazia diretta proposto dalle citate associazioni.

A parlare è Bonaventura Manzo, presidente della commissione consiliare della commissione urbanistica e territorio, che sta facendo una battaglia a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, e che accende i riflettori sul rischio, in particolare nel Fondo Badia e nel Fondo Caiazzo. «Riguardo alla problematica dell’amianto, -spiega il consigliere Manzo- in commissione, abbiamo ritenuto importante chiedere, ai diversi uffici comunali, se in passato era stato già fatto un censimento dell’amianto presente sul territorio. Da quello che ci risulta l’unico censimento che è stato fatto riguarda le strutture pubbliche, e in particolare, limitatamente ai prefabbricati leggeri. Posso annunciare che l’uoc urbanistica a breve affiderà un incarico ad una società esperta di valutare la presenza di particelle di amianto nell’atmosfera sia in Fondo Badia che in Fondo Caiazzo. Inoltre in Fondo Badia una società sarà incaricata di rimuovere l’amianto pericoloso, ovvero quello che presenta particolare rischio per la salute».

Manzo, inoltre, dichiara che gli uffici comunali si stanno attivando per reperire fondi per procedere alla bonifica dell’amianto presente sui prefabbricati dismessi. La cifra si aggira in torno al milione di euro, e sono già state inoltrate richieste alla Regione. Anche per quanto riguarda l’iniziativa delle associazioniManzo fa delle precisazioni, spiegando che la questione passa nelle mani del sindaco Mauri: «Le commissioni hanno ritenuta valida la proposta dei cittadini, l’abbiamo approvata, ma il nostro non è un parere vincolante. Il nostro parere andrà all’ufficio competente, che dovrebbe elaborare una proposta di delibera, che passerà in giunta per un atto d’indirizzo, e poi il primo cittadino potrebbe emanare un’ordinanza».

Maria Paola Iovino

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