«Rischiamo di fare la fine del Venezuela»

Vozza, candidato della sinistra, lancia l’allarme «Potremmo ritrovarci senza presidente»

SALERNO. Vede il Partito democratico campano in difficoltà, soprattutto dopo gli scandali, gli strappi e i commissariamenti delle ultime settimane. Ed è questo il motivo per cui ha deciso di candidarsi alla presidenza della Regione, riuscendo a mettere insieme, in una sola lista, Sel e Rifondazione comunista. «Dovevano offrire un’alternativa, altrimenti a sinistra l'area del non voto sarebbe cresciuta a dismisura», spiega Salvatore Vozza, che ieri è venuto a trovarci in redazione.

«Cinque anni fa abbiamo sostenuto Vincenzo de Luca, non avevamo alcun pregiudizio. Ora no: la legge Severino è un fatto concreto e pone vincoli precisi. E proprio per questo non riesco a spiegarmi la debolezza del Pd, anche se i territori sono il vero tallone d'Achille di Renzi. E poi in Campania il Pd non ha fatto opposizione per cinque anni e ha trascinato per mesi la storia delle primarie».

Secondo lei esiste il popolo della sinistra?

Certo. Per anni ha cercato ricovero e protezione nel Pd, ma oggi quest'area e scombussolata e sconcertata. Ecco perché vedo la possibilità di un nostro radicamento, la mia candidatura ha rotto lo schema De Luca-Caldoro-voto di protesta- astensionismo.

Il rischio è che vi votino gli ex comunisti e che non riusciate ad intercettare il voto giovanile.

È un problema serio e dovremo mettere in campo proposte convincenti. La novità è che per la prima volta la sinistra è unita e stiamo lavorando anche ad una seconda lista, quella del presidente. Presenteremo pure la squadra di governo, per ragionare proprio con l’area del non voto e sono certo che così facendo potremo intercettare anche il malessere che c'è nel Pd. Non siamo e non vogliamo essere descritti come la sinistra radicale e minoritaria. La mia storia è quella della sinistra di governo, che parla anche con l'imprenditoria a cui non prospetta una politica punitiva.

Vi sentite il Partito democratico onesto?

Niente affatto. Siamo la Sinistra che ha un altro modo di vedere la Campania e anche l'Europa. Il Pd è un partito senz'anima, non ha una politica. Ha approfittato della crisi del centrodestra e ha un leader che sa comunicare. Ma qual è la proposta politica rispetto all'Europa? Su questo Renzi oscilla continuamente. Noi rappresentiamo una sinistra diversa rispetto al Pd che è sconquassato dalla questione morale. Perché Ischia non è stata commissariata? Non ci sentiamo in sintonia con questa politica. E non è che Caldoro stia meglio, è di questi giorni il commissariamento dell’Asl di Caserta per camorra.

Cercate voti nel bacino del centrosinistra, perché non fate la stessa operazione con il Movimento 5 Stelle?

In primo luogo cerchiamo consensi nell’area del non voto, per trasformare la rabbia e la sfiducia in progetto politico

In che rapporti siete con l’area dei movimenti?

In provincia di Salerno stiamo discutendo con il movimento che si oppone alle opere progettate per il litorale a sud del capoluogo fino ad Agropoli. Ci hanno chiesto un impegno preciso su questo, inoltre nei prossimi giorni presenteremo proposte di delibere sull’agricoltura, sul lavoro e il reddito minimo, su un piano casa che punta all recupero e alla riqualificazione dell’esistente per porre fine al consumo indiscriminato di suolo. Ci esporremo con le nostre proposte di governo, perché non basta dire no ma bisogna anche prospettare cosa si vuole realizzare. Dunque, basta parlare solo di De Luca e Caldoro.

A proposito di De Luca: vi rimprovera che non dite niente su De Magistris, che pure è incappato negli effetti della legge Severino e che, anzi, continuate a governare il Comune di Napoli insieme.

È un’osservazione maliziosa. Innanzitutto, cominciamo col dire che in politica paga la coerenza, che le istituzioni sono una cosa sacra e la Regione non è un tram. Io quando persi le elezioni a sindaco sono rimasto a fare il consigliere comunale, mentre De Luca andò via dal Consiglio regionale. Mi domando: se lui fosse rimasto la Campania avrebbe avuto meno problemi? Forsè sì. Inoltre, de Magistris quando si candidò a sindaco non era stato condannato e non c’era la legge Severino. Cosa del resto che valeva pure per De Luca quando era sindaco. Ora, però, è diverso: lui si candida a sindaco sapendo che sarà sospeso dopo un’eventuale elezione. La verità è che De Luca alza polveroni per non rispondere al tema e, a quanto mi risulta, non può essere proclamato presidente. Ritornando a de Magistris lui non sostiene questa nostra scelta alle regionali, dunque la vicenda non può essere utilizzata contro di noi.

Ha visto la foto di De Luca e Renzi a Pompei?

Sì e mi ha fatto molto male vedere Renzi con la mano sulla spalla di De Luca, perché spetta proprio al presidente del Consiglio fare il provvedimento di sospensione dall’incarico nel caso De Luca fosse eletto. Il premier dovrebbe essere soggetto terzo rispetto alla vicenda e anche questo dà il senso della scarsa credibilità del Pd. La Campania è la metafora di ciò che è diventato il Pd a livello nazionale. Qui rischiamo di fare la fine del Venezuela: fatte le elezioni non sapremo se la Regione avrà un governo oppure no. Ed è a questo affronto che mi oppongo e mi ribello.

Di Caldoro cosa pensa?

Nella sua maggioranza ha avuto indagati ed arrestati per collusione con la camorra. Se una cosa del genere fosse capitata in un Comune sarebbe già stato sciolto, ma Caldoro non ha avuto il coraggio di porre fine a questa esperienza. Ora la sua maggioranza è sul mercato, alcuni settori strizzano l’occhio a De Luca per alzare il prezzo con Caldoro. In Campania abbiamo campioni di trasformismo. Si può anche vincere con questi personaggi, ma di sicuro non si governa, Già il Partito democratico è diviso al suo interno in tante correnti, figuriamoci cosa accrebbe con una coalizione al cui interno ci sono personaggi di centrodestra. Noi ai nostri candidati, oltre a non essere indagati e condannati, chiediamo pure di non essere mai stati in liste di centrodestra.

De Luca ha lanciato una sorta di colletta popolare per sostenere le spese elettorali.

Sarebbe interessante conoscere pure quanto ha speso per le primarie.

Vincerà Caldoro o De Luca?

Vincerà Vozza. Vedrete, saremo la sorpresa di queste elezioni.

Chi sarà secondo?

Il mio augurio è che sia sconfitto il centrodestra.

Circolano sondaggi secondo cui Caldoro sarebbe in testa e De Luca prenderebbe meno voti delle liste.

I meccanismi elettorali sono strani. Forza Italia è al suo minimo storico, la maggioranza di Caldoro è stata travolta da indagati ed arrestati e nonostante ciò il presidente uscente, secondo questi sondaggi, starebbe avanti. Perché?

Me lo dica lei.

Secondo me il Partito democratico non ha fatto opposizione e vedrete che alla fine Caldoro per vincere le elezioni userà l’arma che De Luca, se eletto, non potrà governare per effetto della legge Severino. In tutto questo c’è la responsabilità di De Luca, ma ancora di più quella del Pd. Quel simbolo non può essere utilizzato per soddisfare ambizioni, sia pure legittime, che però cozzano con la legge,

Nel Sud ci sono state le esperienze di Vendola e Crocetta, espressioni di una sinistra non di apparato.

Infatti, sono la dimostrazione che a dispetto dei potenti le elezioni si possono vincere.

La Campania sarà capace di esprimere discontinuità?

Napoli nel 2011 è stata capace di rompere gli schemi. In quell’occasione noi perdemmo insieme al Pd e prima ancora, sempre insieme al Pd, perdemmo le elezioni regionali. Ora lanciamo la sfida di governo da soli e avverto incoraggiamento nei nostri confronti. Stavolta non si potrà fare il giochino del voto utile. E siccome sento ancora dire in giro che alla fine andremo insieme al Pd, approfitto dell’occasione per ribadire ancora una volta che noi l’accordo non lo faremo. La strada è tracciata e andremo avanti.

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