Salerno

Rischia la vita per partorire, ora mamma e figlia stanno bene

Alcuni medici le avevano consigliato di interrompere la gravidanza, ma lei l'ha portata avanti. La bimba è nata al Ruggi con un peso di soli 600 grammi

SALERNO. È una gioia Incontenibile quella di Lorena Di Stefano e del marito Cataldo Lopardo, entrambi trentenni, ora che hanno potuto finalmente portare a casa la loro bambina, nata da una gravidanza in cui la mamma ha rischiato di morire e sottoposta per oltre due mesi a terapie intensive, oltre che a un delicato intervento chirurgico agli occhi.

Il calvario dei genitori, residenti in provincia di Potenza, è iniziato quando in ospedale gli hanno comunicato un patologico assottigliamento della parete dell’utero, che  comprometteva la prosecuzione della gravidanza mettendo a rischio la vita stessa della donna. Alla coppia fu consigliato da principio di interrompere la gestazione. Poi un infermiere della sala operatoria della Maternità del “ Ruggi”, Luigi Faconetti, suggerì nel reparto di gravidanza a rischio di Salerno diretto dal primario Raffaele Petta. La donna  fu sottoposta a terapie e  approfondimenti diagnostici fino  alla esecuzione di una laparoscopia ( il “Ruggi” è uno dei pochi ospedali in Italia in cui si  effettua tale tecnica in gravidanza ). Si riuscì a portare avanti la gravidanza fino alla 26esima settimana, quando per il sopraggiungere di gravi complicazioni a carico del feto ( mancanza totale del liquido amniotico e alterazioni dei flussi sanguigni della bimba) i medici decisero di interrompere la gravidanza nonostante la epoca assolutamente prematura della gestazione (ai limiti di un aborto ).

La paziente fu operata il primo agosto dall’èquipe della “ Gravidanza a rischio” composta dal primario Petta con  medici Mario Polichetti, Joseph AllegroGiovanna La Rocca, e l'intervento dell'anestesista Vittorio Caterino. Alle 10.22 nacque Gloria, con un peso di soli 600 grammi, ma che mostrò subito un gran voglia di vivere emettendo un vagito nonostante la nascita così prematura. La bimba fu affidata alle cure dei medici Giuseppe Vassallo e Annarita Frascogna; poi tutti i medici e il personale della Terapia intensiva neonatale guidati dalla dottoressa Graziella Corbo presero in cura la piccola Gloria.

Per  la estrema prematurità e il basso peso della neonata vi erano altissime probabilità di morte o dell'insorgenza di handicap. Nonostante tutte le complicazioni Gloria per oltre due mesi, mostrò intermittenti ma notevoli miglioramenti. Per il sopraggiungere di problemi oculari fu accompagnata all’ospedale Santobono di Napoli  dove fu sottoposta a un delicato intervento agli occhi perfettamente riuscito. Da tre giorni la bimba sta a casa con la mamma e il papà, in ottima salute.

«Ci fa piacere - dichiara Lorena Di Stefano - ringraziare il reparto di Gravidanza a rischio con il personale tutto che mi ha assistito nella mia lunga permanenza di oltre 60 giorni e poi tutti i medici ed il personale della Tin che per mesi, ogni giorno, ci hanno sostenuto ed accompagnato nel lungo percorso di Gloria; poi un grazie particolare alle Infermiere della Tin che noi chiamiamo “ le  mamme della Tin” che hanno accudito la piccola Gloria con affetto seguendola in modo encomiabile grammo per grammo».