Risarcita per una reazione allergica a scuola

Capaccio: il Comune, l’Asl e l’istituto di Licinella pagheranno 11mila euro ai familiari di una bambina

CAPACCIO. Circa undicimila euro di risarcimento per le conseguenze di una reazione allergica causata dalla processionaria, un parassita che oltre a desfogliare piante intere, può costituire un pericolo per l'uomo e per gli animali. I peli urticanti dell’insetto allo stato larvale, infatti, sono velenosi e in alcuni casi possono provocare una grave reazione allergica.

È il caso di cui è stata protagonista una bambina di otto anni di Capaccio, i cui genitori hanno proceduto con un atto di citazione nei confronti della scuola frequentata dall’alunna, in località Licinella, del Comune e dell’Asl. La vicenda ha avuto inizio nel 2009 quando la piccola «ha iniziato ad avere i primi e frequenti sintomi localizzati tipici di una reazione allergica dolorosa con eruzione cutanea con forte prurito e irritazioni delle vie respiratorie», si legge nella citazione. I sintomi sono durati fino al 2010, quando si rese necessario il trasporto all’ospedale di Agropoli. I medici le diagnosticarono una reazione alla processionaria.

Il plesso scolastico frequentato dalla ragazzina è circoscritto da un muro di cinta e al suo interno sono presenti diversi alberi di pino dove si annida la processionaria. A causa del contagio la bambina ha subìto delle lesioni importanti per le quali è stato riconosciuto un risarcimento danni. Scuola, Comune e Asl sono stati condannati in prima istanza al pagamento, a titolo di risarcimento morali e materiali, di 25.548,803 euro. Gli stessi si sono costituiti eccependo il difetto di legittimazione passiva e in subordine chiedevano il rigetto della domanda. A seguire la vicenda è stato il legale Giuseppe Bisantis. Il contenzioso è andato avanti attraverso l’audizione dei testi e l’espletamento di incarico del Ctu fino alla sentenza, con la quale è stato riconosciuto il risarcimento di 12.588,90 euro, di cui 10.791,60 di liquidazione di sentenza, i restanti di interessi e spese legali. La somma dovrà essere versata dal Comune, dalla direzione didattica e dalla Asl, ai quali è stata attribuita la responsabilità in solido con la sentenza del tribunale di Salerno. Il giudice, sulla scorta della quantificazione operata dal Ctu, le cui conclusioni sono state condivise dal tribunale, ha riconosciuto un danno di tipo anatomico, funzionale e anche psichico sulla vita di relazione della minore. Le conclusioni sono il risultato di un’attenta analisi, anche anamnestica, della documentazione sanitaria in atti.

«Da ambientalista tengo molto agli alberi – afferma Maurizio Paolillo, consigliere comunale delegato al verde – ma molto di più alla salute dei bambini. Se fosse necessario sopprimere i due alberi, tra l’altro pericolosi perché vicini a serbatoi di gas e a linee elettriche, per risolvere il problema provvederemo a farlo rimpiazzandoli con altri meno dannosi. Prima però incaricherò degli esperti per valutare altre soluzioni».

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