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Ripe Rosse, protesta per i blocchi

I cittadini li spostano di notte, la polizia li ricolloca la mattina

MONTECORICE. Esplode la rabbia dei cittadini in merito alla chiusura, da oltre un mese, dell’ex Statale 267 dal chilometro 27,500 al chilometro 28 in località Ripe Rosse, nel comune di Montecorice. Per protesta, infatti, la strada viene sistematicamente liberata dai blocchi di cemento da alcuni cittadini esasperati: ormai quasi ogni notte ignoti riaprono abusivamente la strada e ripristinano il normale transito veicolare, interrotto per caduta massi dallo scorso 20 novembre. E al mattino la polizia provinciale provvede a risistemare i blocchi per interdire l’accesso.

Fu il sindaco Pierpaolo Piccirilli che lo scorso 22 novembre, a seguito di caduta massi sul manto stradale, emise apposita ordinanza nei confronti dell’ente Parco e dei privati, al fine di mettere in sicurezza la parte di costone di loro competenza, che sorge a ridosso della strada a picco sul mare. Operazioni che il Parco ha eseguito inviando sul posto una decina di rocciatori. Adesso spetterà ai comuni intervenire.

«Con i comuni di Pollica e Castellabate – spiega il primo cittadino di Montecorice – ci siamo consorziati per intervenire sul costone. Dobbiamo operare ulteriori lavori di messa in sicurezza dello stesso compiendo operazioni di disincaglio dei massi pericolanti in tutta la zona. Quindi valuteremo, con l’aiuto di geologi, se sarà il caso di intervenire ulteriormente in futuro, magari ponendo una rete di protezione a tutto il costone per evitare futuri crolli». Il sindaco assicura che «per l’8-10 gennaio la strada verrà riaperta».

Fino a quel momento la zona resta isolata rispetto al resto del territorio cilentano a sud. Ci sono ulteriori strade di collegamento percorribili in alternativa, ma si tratta di vie comunali non agevoli, prive di illuminazione e soprattutto non utilizzabili da mezzi pesanti ed ingombranti.

Andrea Passaro

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