«Ripartire dalla gara aggiudicata»

L’ex presidente della Provincia, Cirielli: l’Italia rischiava sanzioni dalla Ue per l’inerzia del Governo

«L’iter al momento è fermo, sia perché c’è il ricorso del Comune – contro la decisione della Provincia che annullò la variante con cui avevano cambiato la destinazione urbanistica di parte dei suoli – e sia perché l’Ati aggiudicataria, attesa la confusione normativa, ha chiesto la certezza dei conferimenti. In pratica sono le banche che la pretendono».

Per Edmondo Cirielli, oggi deputato di Fratelli d’Italia, ma che nel 2011 in qualità di presidente della Provincia di Salerno indisse la nuova gara per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno, non c’è alcun dubbio. «È dal progetto e dalla gara indetta dalla Provincia che bisogna ripartire per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno, altrimenti ci sarebbe un contenzioso milionario con l’associazione di imprese che si aggiudicò l’appalto».

In realtà, in questa complicata vicenda c’è anche un altro ricorso, ed è quello presentato dall’altro raggruppamento di imprese (De Vizia Transfer, Lombardi ed altre 5 ditte in avvalidamento) la cui discussione di merito è prevista a settembre. Come è noto la Provincia aggiudicò l’appalto all’Ati costituita dalla Daneco Spa, Rcm costruzioni e Acmar Scpa, nell’agosto del 2012 dopo molti mesi dalla conclusione dell’iter di gara, «perché – ricorda Cirielli – attendemmo il nulla osta antimafia dalla Prefettura di Milano per la Daneco, che poi arrivò anche se veniva segnalata una parentela con un’altra azienda che aveva ricevuto l’interdittiva»

Per la cronaca, la Daneco è la stessa azienda che a Salerno, insieme alla Rcm, ha realizzato l’impianto di compostaggio nella zona industriale.

La vicenda del termovalorizzatore è tornata d’attualità in questi giorni con il decreto legge “del fare”, con cui il Governo si riserva di nominare i commissari per la costruzione degli impianti di Napoli e Salerno pur di evitare all’Italia una multa di 6 milioni di euro al giorno dall’Unione europea e la perdita di 150 milioni di fondi Por destinati alla raccolta differenziata.

Ad aver sollecitato l’attenzione del commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik, fu, tra gli altro proprio Edmondo Cirielli. «Gli inviai una nota – ricorda l’ex presidente della Provincia – in cui segnalavo la sostanziale indifferenza del Governo italiano sul fatto che non interveniva per rimuovere gli ostacoli che si frapponevano alla costruzione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti in Campania. Il commissario europeo è intervenuto, l’Italia rischia una multa salatissima ed ecco spiegato il motivo per cui il neo ministro Orlando si è interessato alla vicenda. Ora, sia che il commissario sia espressione della Provincia o della Regione, è importante realizzare l’impianto. L’alternativa è tra l’apertura di una nuova discarica e la costruzione di un termovalorizzatore di ultima generazione non inquinante».

L’impianto messo a gara dalla Provincia, che l’Ati aggiudicataria dovrà realizzare a proprie spese, ha una capacità di 300mila tonnellate, per soddisfare le esigenze delle province di Salerno, Avellino e Benevento.

L’investimento è di 300 milioni di euro, una cifra enorme di questi tempi, difficile da finanziare se non c’è la certezza del pagamento da parte dei comuni per i rifiuti che conferiranno. Una certezza che, data la confusione normativa in Campania sulle competenze, la Provincia non può dare.

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