L’episodio in via portanova

Rinvio a giudizio per l’estorsione nel bar

Sarà processato con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamenti Nello Diodato, il 28enne arrestato lo scorso luglio con l’accusa di aver provato a estorcere denaro al gestore del bar Harem in via...

Sarà processato con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamenti Nello Diodato, il 28enne arrestato lo scorso luglio con l’accusa di aver provato a estorcere denaro al gestore del bar Harem in via Portanova, a ridosso di corso Vittorio Emanuele. Ieri il giudice Maria Zambrano ha respinto la richiesta di chiudere la vicenda con un rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, e ha disposto che il giovane vada a processo con il giudizio immediato chiesto dalla Procura.

L’episodio risale all’11 giugno, quando Diodato sarebbe entrato nel bar del centro con in mano un bastone, minacciando di colpire il proprietario e dare fuoco al locale. Chiedeva soldi: «Se non me li dai scasso tutto» una delle minacce rivolte al barista. Quest’ultimo però non si lasciò intimorire, riuscì a mandarlo via e subito dopo abbassò la saracinesca e andò dritto in questura per denunciare quello che era accaduto. Al suo ritorno trovò l’impianto elettrico esterno al locale danneggiato e un faretto rotto: una vendetta di Diodato, secondo i poliziotti della Mobile che un mese dopo gli notificarono un’ordinanza di custodia ai domiciliari.

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