pagani

Rinviato a giudizio Giovanni D’Onofrio

PAGANI. Nell’inchiesta romana sulla parentopoli all’Ama, insieme ai vertici dell’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale, è stato rinviato a giudizio anche il paganese...

PAGANI. Nell’inchiesta romana sulla parentopoli all’Ama, insieme ai vertici dell’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale, è stato rinviato a giudizio anche il paganese Giovanni D’Onofrio, consulente esterno dell’Ama e fratello del consigliere provinciale del Pdl, Massimo. Con lui affronteranno il processo per le accuse di abuso d’ufficio altre sette persone coinvolte nella vicenda delle assunzioni alla municipalizzata del comune di Roma: l’ex amministratore delegato dell’Ama, Franco Panzironi, l’ex direttore dell’ufficio legale, Gian Francesco Regard, l’ex responsabile della direzione del personale, Luciano Cedrone, l’ex direttore dell’ufficio acquisti, Lorenzo Allegrucci, l’altro consulente esterno Bruno Frigerio, il dirigente Ivano Spadoni e il presidente del Consorzio Elis, Sergio Bruno, vertice della società incaricata delle preselezioni del personale.

Le accuse contestano oltre 800 assunzioni irregolari effettuate dall’azienda per lo smaltimento dei rifiuti del comune di Roma. La prima udienza è stata fissata il prossimo 22 marzo dal gup Barbara Callari, che ha accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Corrado Fasanelli. In particolare la Procura di Roma contesta 841 assunzioni, tra il 2008 e il 2009, di soggetti privi delle specializzazioni richieste o di idonei titoli, ed altre 41 avvenute a chiamata diretta con delibere retrodatate ad hoc per evitare i vincoli della legge Brunetta. Le assunzioni pilotate erano diventate una questione politica, legando le richieste di chiarimenti su alcune consulenze attivate da Panzironi su input del consigliere Pd Athos De Luca, e la richiesta arrivata direttamente al sindaco di Roma Gianni Alemanno. I chiarimenti riguardavano rapporti con i consulenti finiti nelle maglie della magistratura, a partire proprio dal paganese Giovanni D’Onofrio.

Il suo caso, come spiegato dalla denuncia del Pd romano, riguardava il reclutamento nell’Ama di due paganesi beneficiari dell’incarico di consulenti. In particolare D’Onofrio avrebbe nominato due ex assessori del comune di Pagani, già esponenti della giunta Gambino, con parcelle di 55mila e 70mila euro per il coordinamento dei medici del lavoro di Ama e per cause legali. La circostanza fu duramente smentita dall’interessato, che ora si difenderà in tribunale.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA