Rimosse le opere di Robustelli

Lungo Sarno: è stato lui stesso a farlo accusando l’amministrazione che smentisce

SARNO. Sono state rimosse dal fiume Sarno le opere di abbellimento ed il rifugio di legno per i cigni e le oche, ma è giallo sul perché. Una gru ha rimosso le opere che erano state realizzate, qualche estate fa, da Aniello Robustelli, noto attivista sarnese, che avrebbe ordinato lui stesso la rimozione affermando di essere stato «intimato in maniera velata da una cellula della maggioranza a farlo».

Dato il clamore suscitato dalle azioni svolte a ridosso del fiume, in pieno centro, è cominciato il chiacchiericcio e le domande al riguardo. Il fiume, così abbellito, era diventato un’attrazione per cittadini e turisti, che trascorrevano gran parte del tempo sulle sponde del Sarno.

Immediatamente però l’amministrazione comunale, con delle note ufficiali e le dichiarazioni di membri della maggioranza, ha smentito qualsiasi intervento nella vicenda. Infatti, ha così commentato quanto accaduto in via Matteotti: «L’Amministrazione Comunale di Sarno smentisce di aver ordinato, con apposita ordinanza, o di aver semplicemente anche solo comunicato al signor Robustelli Aniello di rimuovere le strutture in legno all’interno del Rio Palazzo. Respinge con sdegno le accuse di aver minacciato lo stesso Robustelli il quale, evidentemente, ha provveduto a rimuovere, le opere di sua spontanea volontà, utilizzando tra l’altro, senza alcuna autorizzazione, un mezzo che ha probabilmente creato danni al fondo del fiume ed alla flora ed alla fauna ivi esistente».

Robustelli continua a sostenere la sua tesi. Intanto però ora il fiume è privo del mulino e delle casette di legno e fin quando non si saprà di chi è “la colpa” si continuerà a chiacchierare al riguardo. C’è da dire che gli abbellimenti furono spontaneamente installati da Robustelli in varie aree del lungofiume e nonostante le polemiche sono rimasti ad adornare il corso d’acqua per molti mesi.

Maria Manzo

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