Rimborsopoli, bocciati i ricorsi

I giudici contabili confermano il dolo dei consiglieri. Spese anche per viaggi e matrimonio

La Corte dei Conti rispedisce al mittente i ricorsi presentati da Lucio Panza e Antonio Barbuti, i due presidenti dei consigli comunali (amministrazioni Gravagnuolo e Galdi), già capogruppi il primo di “Unione popolare” prima e “Margherita” poi ed il secondo del Psi.

I due, insieme ai due dirigenti comunali Nobile Montefusco e Claudio De Giacomo, finirono nel mirino dell’inchiesta “Rimborsopoli” producendo un danno che la procura contabile ha stimato intorno ai centomila euro. Ieri mattina è stata depositata l’ordinanza (presidente Florenzo Santoro)nella quale il pm Aurelio Laino ha dettagliato i motivi per i quali la Corte ha rigettato i reclami. Il fatto, lo ricordiamo, fa riferimento a irregolarità nella gestione dei fondi devoluti al finanziamento dei gruppi consiliari tra il 2006 e il 2013. In particolare ai due consiglieri comunali veniva contestato l’omessa vigilanza sui rendiconti e l’utilizzo «improprio» delle risorse del gruppo.

Nel corpo dell’ordinanza si evince chiaro, che dalla lettura della documentazione, peraltro ottenuta dagli investigatori con difficoltà («stante il protratto rifiuto del Barbuti ad esibire gli atti in suo possesso»), «un quadro di diffusa illegalità» in quanto i fondi venivano «impiegati per finalità private ed egoistiche dei singoli consiglieri». In pratica i soldi venivano speso in oggetti tecnologici (telefonini, tablet, computer) ma anche cene e pranzi, viaggi e «spese di matrimonio della figlia del consigliere Mazzeo».

Spese insomma, scrivono i giudici «al di fuori di qualsivoglia previsione normativa e regolamentare» in assenza non solo di rendicondazione ma anche motivazione circa l’impiego dei fondi creando di fatto un «danno, alle finanze comunali, concreto, ingiusto ed attuale».

Una rendicondazione allegra che gli interessati giravano «direttamente al presidente del consiglio» e pure quando veniva presentata all’ufficio ragioneria «veniva da quest’ultimo girata al detto presidente» che la conservava personalmente nel suo ufficio.Per tanto, i giudici contabili confermano il danno per i due consiglieri e rigettano i ricorsi presentati.

Contro i due consiglieri l’ottobre scorso fu emessa l’ordinanza di convalida di sequestro conservativo dei conti correnti bancari. In quella occasione il consigliere Barbuti, pur senza entrare nel merito della sentenza («resto sereno e continuerò a contribuire all’accertamento della verità fino in fondo, avendo piena fiducia e rispetto per il lavoro della magistratura») annunciò ricorso, precisando «che nei miei confronti, non è stato mai contestato il reato di tentata truffa».

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