la sentenza

Rimborsopoli, assolti Gravagnuolo, Galdi e Servalli

I due ex sindaci e l'attuale primo cittadino di Cava de' Tirreni non usarono denaro pubblico per scopi privati. Quindici gli indagati, altri consiglieri e assessori dovranno invece difendersi dall’accusa di peculato

CAVA DE' TIRRENI. Un viaggio a Medjugorje, benzina, cene, alberghi, caffè, pasticcini, fotocopiatrici, marche da bollo, acquisti di giornali, ma anche spot televisivi, oltre ad un convegno già finanziato dalla Provincia: è l’elenco di spese istituzionali pagate dai cittadini cavesi a quindici consiglieri comunali di maggioranza e opposizioni dal il 2010 e il 2013. Gran parte consiglieri del Pdl-Principe Arechi, ma anche socialisti e un esponente di Rifondazione comunista affronteranno il processo per peculato a partire dal 16 giugno prossimo, dinanzi ai giudici del secondo collegio giudicante del Tribunale di Nocera Inferiore.

Non affronteranno il processo i due ex sindaci, originariamente indagati, Luigi Gravagnuolo, per non aver commesso il fatto, e Marco Galdi, accusato di favoreggiamento a proposito del viaggio fatto passare come un viaggio istituzionale da alcuni consiglieri comunali. Il giudice ha invece dichiarato il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste, tra gli altri anche per l'attuale sindaco di Cava de' Tirreni, Vincenzo Servalli.

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