Rimborsopoli alla Regione La Procura chiude le indagini

Tra gli indagati il senatore Eva Longo (Fi) e il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro (Pd). Esibiti anche scontrini per l'acquisto di cravatte e tinture per capelli

La Procura di Napoli ha chiuso le indagini sui rimborsi dei consiglieri regionali: 55 avvisi di cui 52 notificati a consiglieri della Regione Campania e 3 a fornitori che avrebbero procurato false fatture per ottenere i fondi. Tredici invece le richieste di archiviazione. Tra gli indagati figurano anche il sottosegretario Pd Umberto Del Basso De Caro e i senatori Domenico De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia, ed Eva Longo, componente del gruppo di Fi a Palazzo Madama. Le ipotesi di reato vanno dal peculato alla truffa.

Tra le richieste di archiviazione proposte dal pm c'è quella di Fulvio Martuciello, già capogruppo del Pdl ed ora assessore regionale alle Attività produttive. Le contestazioni riguardano quasi integralmente la gestione dei rimborsi erogati dai singoli gruppi ai consiglieri per le spese legate all'attività istituzionale. I consiglieri indagati appartengono tutti all'attuale consiliatura ad eccezione di Pietro Diodato, indagato per truffa in relazione all'uso dei cosiddetti fondi per la comunicazione riguardanti la precedente consiliatura.
 
Nel corso degli interrogatori, numerosi consiglieri coinvolti nell'inchiesta in Campania sui rimborsi hanno sostenuto di non essere tenuti a documentare le spese sostenute in quanto non previsto dalla legge regionale. Una tesi non condivisa dai magistrati, che nel corso dell'inchiesta hanno individuato numerose spese non compatibili con l'attività istituzionale. Tra queste tintura per capelli, dvd, acquisti in pasticceria ed enoteca, giocattoli, occhiali da vista, farmaci, sigarette, capi di abbigliamento. Negli avvisi di conclusione delle indagini si fa inoltre riferimento a nuovi casi di presunte irregolarità, come l'acquisto di cravatte da parte di consiglieri del Pd, giustificato dal capogruppo Giuseppe Russo come gadget. Inoltre sempre a consiglieri del Pd sono addebitate le spese sostenute per la campagna elettorale di un candidato a sindaco del Comune di Agerola (Na).