L'inchiesta

Rimborsopoli al Comune di Cava, 42 indagati

C'è anche il sindaco Galdi tra i coinvolti. Nel mirino le spese dei gruppi consiliari: acquisite dalla Procura ricevute per l'acquisto di telefoni cellulari e computer

Sviluppi sull’indagine condotta dalla Procura di Nocera, coordinata dal pm Lenza, sul presunto impiego illecito dei fondi per i gruppi consiliari di Cava de' Tirreni a partire dal 2009. Notificati in tutto 42 avvisi di conclusione di indagini preliminari. La maggior parte sono stati già consegnati in queste ore, mentre i restanti giungeranno a breve. L’indagine aveva preso il via lo scorso febbraio con l’invio di 47 avvisi di garanzia, che hanno raggiunto il sindaco Marco Galdi e consiglieri di maggioranza ed opposizione dell’attuale e precedente amministrazione. Per questi ultimi si ipotizzava l’accusa di truffa e peculato. Solo per il sindaco la presunta accusa era di favoreggiamento.

Nell’avviso si puntano i riflettori su alcune fatture messe a rimborso. Tra le voci di spesa più comuni vi è l’acquisto di giornali e valori bollati. Ma vi sono anche forniture di carburante, scontrini di pagamento per pedaggi autostradali e parcheggi, corse in taxi, l’acquisto di computer e cellulari. Il sindaco si è detto tranquillo: «Sono contento che in sede di udienza preliminare si potranno differenziare le posizioni e potremo essere sentiti da un giudice terzo», ha sottolineato.